Basta licenze interpretative alla convenzione da parte delle associazioni di volontariato che gestiscono le postazioni 118 delle Asl baresi. In queste ore, stando all’esito di un recente incontro, il commissario della Asl barese, Vito Montanaro, avrebbe dovuto firmare una delibera per ricordare agli smemorati le regole d’ingaggio.

Gli operatori più insoddisfatti dell’andazzo attuale avevano creduto in un reale cambio di rotta. L’arresto del commissario Vito Montanaro, e del responsabile dell’anticorruzione della Asl, Luigi Fruscio, però, ha bloccato il processo che avrebbe dovuto far tornare il servizio di emergenza-urgenza al periodo prima della deregulation, quello in cui la convenzione veniva mediamente rispettata.

Cosa viene imposto nella delibera? Il pagamento degli stipendi nel rispetto dei vari contratti nazionali di categoria. Non secondario l’aspetto relativo alla fornitura dei dispositivi di sicurezza personale, spesso inadeguata o insufficiente. C’è poi la grande e non casuale confusione dei ruoli. Un soccorritore, per esempio, non può essere messo alla guida dell’ambulanza al posto di un autista assunto e quest’ultimo messo nei turni come soccorritore.

I turni, elemento di contenzioso tra la Asl e alcune associazioni, secondo quanto stabilito nella delibera dovrebbero essere allineati a quelli del personale Asl e quindi da 12 ore, seppure alcuni presidenti delle associazioni avevano rivendicato una certa libertà d’azione.

Infine, come se non dovesse già esserci, il commissario avrebbe nominato una commissione di vigilanza, composta da tre membri, per il controllo del rispetto delle regole previste. Tutto pronto, ma il coinvolgimento di Montanaro e Fruscio nell’inchiesta sui presunti concorsi e forniture tarocche su cui ancora indaga la Procura di Matera, ha congelato tutto, esattamente come l’attività di qualsiasi altro ufficio della Asl.