Insulti e minacce. Così un gruppo di ragazzi ci ha accolti sul lungomare di San Girolamo, nelle vicinanze del Lido Massimo, la spiaggia più antica di Bari. Nicola e Francesco Mongelli, dopo due anni di chiusura per colpa dei lavori del water front, hanno riaperto lo stabilimento balneare dovendo far fronte a un grosso problema.

Come da progetto è stato costruito un braccio di servizio, una colata di cemento con frangiflutti utile per far fluire le barche, a pochi metri di distanza dal lido. Il problema però è che un gruppo di ragazzini del quartiere, dai 10 ai 18 anni, ogni giorno, passando dalla battigia o dalla passerella e scavalcando la staccionata, si dirige verso il braccio di servizio per fare i tuffi. Un gesto pericolosissimo sia per la zona soggetta ai cambiamenti di marea ma anche per il modo in cui si arrampicano. Potrebbero persino sbattere contro qualche barca in transito. “C’è chi si è fatto male seriamente – ci racconta Nicola – all’arrivo del 118 i sanitari non sapevano come raggiungere i ragazzi”.

Quasi increduli siamo andati a constatare con i nostri occhi la situazione che Nicola e Francesco ci hanno raccontato, trovandoci uno scenario a dir poco inquietante. Al nostro arrivo, uno dei ragazzini, ha addirittura sbattuto la testa in acqua perché il livello dell’acqua era basso e un altro, per scavalcare, si è procurato dei tagli ai piedi. Loro sanno quanto è pericoloso ma continuano a farlo perché, nella zona, non c’è alcuna protezione e nemmeno un cartello che vieta il transito.

I gestori chiamano quasi ogni giorno la Polizia, anche perché in passato le minacce sono diventate delle vere e proprie aggressioni. “Abbiamo richiesto l’intervento della Capitaneria di Porto – racconta Nicola -. Lo stesso comandante Alessandro Cortesi ha appurato, dopo un sopralluogo, che la situazione è al quanto pericolosa e ha scritto una lettera formale al Comune affinché venga trovata una soluzione. Ma nonostante tutto ciò il Sindaco e l’assessore ai Lavori Pubblici fanno gli orecchi da mercante”.

Stanco di quanto accade, Nicola ha addirittura scritto su Facebook una lettera provocatoria a Decaro dicendogli che è intenzionato a lasciargli le chiavi del lido finché non si troverà una soluzione. “Siamo alle stremo – conclude Nicola – ogni giorno perdiamo clienti sia perché non vogliono trovarsi più in questa situazione ma anche perché alcuni ragazzini passando hanno rubato borse o altro. Non ce la facciamo più”.