L’avvocato civilista e cassazionista Gaetano Bux, esperto in diritto immobiliare e responsabile ufficio legale e studio dell’APPC, Associazione di proprietari e di immobili, è intervenuto su quanto accaduto alla sua assistita, protagonista di una triste pagina di cronaca. Un’occasione per denunciare il fenomeno dell’occupazione abusiva. Non una mosca bianca, a quanto pare, nel barese.

Si lascia la propria casa, piena di effetti personali ed affettivi, per qualche giorno e si rischia di non potervi più accedere. Il caso della sua assistita è una parentesi in un sistema sano o meno?

Il grave episodio della donna, minacciata con un coltello dal cittadino straniero che le ha occupato abusivamente l’abitazione nel quartiere Libertà, non è purtroppo un caso isolato. La cronaca ricorda molte situazioni analoghe. Ci occupiamo troppo spesso di occupazione abusiva negli alloggi pubblici dell’Arca e di casi di effettivo spossessamento dei legittimi assegnatari da parte di singole organizzazioni che approfittano di ricoveri o temporanee assenze per prendere possesso dell’abitazione cambiando la serratura. Nel mirino sono soprattutto le donne anziane, spesso fuori casa per visite e controlli ospedalieri.

A cosa vanno i contro gli occupati abusivi? Quale fattore li spinge ad intervenire senza temere le dovute ripercussioni?

Dopo aver cambiato la serratura, gli illegittimi occupanti attendono gli sviluppi di un procedimento penale o civile, confidando nell’unico fattore che gioca a loro favore, il tempo. Rispetto a questo, come nel caso della mia assistita, le Forze dell’Ordine intervenute hanno le mani legate. Posso solo raccogliere la denuncia dei proprietari e indentificare gli abusivi, trasmettendo tutto alla competente atutorità giudiziaria. In futuro questi possono eseguire un provvedimento di sequestro giudiziario o attuare la sentenza del giudice civile che, accertata la detenzione senza titolo dell’immobile da parte degli abusivi, ne ordina il rilascio. Potrebbe seguire una condanna con risarcimento in denaro, ma in molti casi anche questa è un buco nell’acqua. Si tratta infatti di una sentenza spesso ineseguibile perchè chi occupa è prevalentemente un soggetto nulla tenente o un immigrato.

Perché l’APPC ha a cuore questo fenomeno e chi diviene vittima proprio malgrado?

Questo fenomeno interessa molto la nostra Associazione perchè si tratta di casi non sporadici. La preoccupazine principale principale dei nostri clienti è che, per ottenere una sentenza, si debba attendere non meno di 4 o 5 anni. Quindi al danno si aggiunge la beffa perché il proprietario deve corrispondere anche a tutte le spese legali necessarie per ottenere l’esecuzione dello sgombro.

L’articolo 42 della Costituzione dice che: “La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge”. Quale posizione lo Stato occupa in questo fenomeno?

Lo Stato non offre ai cittadini alcuna agevolazione. Costituzionalmente il diritto di proprietà sarebbe garantito, non a caso il giudice in una sentenza del 2018 del Tribunale di Roma ha condannato lo Stato a risarcire ben 28 milioni di euro ad un proprietario che aveva subito l’occupazione dell’immobile per ben 9 anni. Omissioni dell’Autorità pubblica e i presupposto del risarcimento concesso in uesta sentenza sono state la mancata prevenzione dell’occupazione, la sua mancata repressione e lo sgombero mai avvenuto. Mi auspico che lo Stato cambi rotta e intervenga in questa situazione di emergenza inficiata dalla realtà dei senzatetto e da quella migrante. Il diritto alla proprietà è costituzionalmente garantito e va tutelato.