Non ci sono buone notizie per i dipendenti comunali iscritti alla Cassa prestanza, la cassa mutualistica del Comune sempre più a corto di soldi. Nonostante il doppio incontro, c’è stato un esito negativo, facendo diventare sempre più concreto l’incubo dei dipendenti che probabilmente non recupereranno né interessi né capitale.

Nata un secolo fa con l’obiettivo di arrotondare la liquidazione e facilitare i prestiti, la Cassa prestanza da anni è ormai in affanno per colpa della gestione del passato, per la riduzione degli iscritti e aumento dei pensionati. Nonostante questa situazione, gli iscritti continuano a versare il 3% dello stipendio nella Cassa e non è più sicuro che ci sia la liquidazione aggiuntiva per i pensionati.

Il contributi di 500mila euro che il Comune girava alla cassa per garantirne la sussistenza è stato bloccato da un esposto del Movimento 5 Stelle.

I dipendenti hanno chiesto dei chiarimenti al sindaco Antonio Decaro e al vicesindaco Pierluigi Introna, nonché presidente della Cassa prestanza, per sapere che fine faranno i loro soldi. Il Comune ha fatto sapere che in questi ultimi tempi ha lavorato su una ipotesi che prevedeva il passaggio della cassa nell’istituto del Walfare aziendale. Ipotesi bocciata dagli avvocati perché ritenuta impraticabile.

I lavoratori comunque hanno ottenuto un nuovo incontro per la prossima settimana dove verranno proposti il congelamento dei versamenti in corso e il cambio di statuto della cassa. L’obiettivo è la modifica ai criteri di liquidazione che tenga conto solo di quanto versato e degli interessi, così facendo i dipendenti non peserebbero sul bilancio della Cassa e potrebbero a casa almeno i soldi già impegnati.