“Abbiamo vissuto dei momenti terribili, ve lo sto raccontando perché è una cosa che può succedere a chiunque”. La voce, all’apparenza quella di una donna di mezza età, è quasi rotta dal pianto. Il racconto, di chi ha vissuto un’esperienza terrificante sebbene non direttamente, preciso e dettagliato per quanto possibile.

Due auto che viaggiano insieme, tre giorni di vacanza a Perugia vissuti in allegria, ma finiti nel peggiore dei modi. Una delle due si ferma per fare rifornimento, l’altra prosegue. Appena uscita dal casello Bari nord, una macchina nera, sbucata dall’oscurità, tampona la vettura.

“Quando hanno sentito l’urto – racconta la voce – hanno fermato la macchina, mia sorella e mio cognato stavano per uscire, in quel momento hanno visto nello specchietto degli uomini con maschere, tutti vestiti in nero. Hanno lottato per chiudere gli sportelli e andare via a tutta velocità. Hanno subito chiamato il 113”.

“Erano armati, e non abbiamo idea di cosa volessero fare, in macchina c’erano anche le due ragazze. Hanno detto i Carabinieri che stanno accadendo spessissimo questi episodi, gente che si mette all’oscuro e interviene per fermare le macchine e fare di tutto. Ora sono in ospedale – conclude la donna – mia sorella sta male”.

Un messaggio di allerta a prestare la massima attenzione dunque, i vertici della Polizia Stradale però, da noi chiamati poiché competente sul quel tratto stradale, non ne sanno assolutamente nulla: “Fosse pure intervenuto qualcun altro e non noi, ci hanno detto, una cosa del genere l’avremmo saputa per forza”.

Trattandosi di una cosa molto delicata, abbiamo sentito anche i Carabinieri, che sono all’oscuro di tutto, e anche la Questura di Bari: dai controlli effettuati non risultano né denunce né chiamate alla Sala operativa del 113. In ogni caso, sempre meglio tenere gli occhi aperti, anche sulla provenienza di certi messaggi.