È bufera sulla esternalizzazione dei servizi demografici e tributi del Comune di Bari, affidati ai Caf in maniera gratuita per i cittadini, previo rimborso da parte dell’Ammnistrazione di un obolo, 1 o 2 euro a seconda del servizio richiesto.

Bufera perché diversi baresi hanno lamentato la richiesta di denaro da parte di alcuni centri: “Per un banale cambio di domicilio, che avrebbe dovuto essere gratuito, a maggio una cittadina si è vista chiedere 25 euro. Presentata come una conquista per i cittadini – ci ha detto il consigliere comunale Pasquale Di Rella – scava e scava viene fuori la fregatura”.

“Porrò dei precisi interrogativi al sindaco – ha aggiunto Di Rella – e all’assessore competente Tomasicchio, che per professione ha un Caf e quindi vorrà certamente approfondire la vicenda. Devono spiegare se il fatto denunciato è stato accertato, se tutta la questione è stata oggetto di verifica da parte degli uffici competenti e come il Comune di Bari intende tutelare la propria immagine e i cittadini”.