Parte oggi Baby Boss, il mese di giochi, gite e laboratori dell’Oratorio Salesiani Don Bosco Bari. Mai nome fu più infausto, soprattutto se a sceglierlo è uno dei punti di riferimento per l’educazione dei bambini del quartiere Libertà. In questi giorni abbiamo raccolto le lamentele di numerosi genitori, in buona parte condivisibili.

A don Francesco Preite ricordiamo che non siamo il demonio e non denigriamo a prescindere. Osserviamo la realtà, raccogliendo voci meno ascoltate. Del resto, a tirarsi dietro diverse critiche i Salesiani sono stati capaci da soli, dando dell’ente un’immagine confusa almeno quanto il messaggio che vorrebbero far arrivare a destinazione.

In un periodo particolarmente caldo per il quartiere Libertà, i seguaci di Don Bosco scelgono la metafora del cartone animato Baby Boss per convincere le mamme a far trascorrere l’estate in oratorio ai propri figli. Fine nobilissimo, ma riteniamo che i mezzi non siano giustificati. Il tema Baby Boss farà pure riferimento in modo ironico al film d’animazione, ma l’accostamento fa davvero poco ridere.

Il vero leader è chi rispetta le regole, è stato detto in presentazione a Palazzo di Città, ma allora perché confondere in questo modo le menti di bambini e ragazzi di età compresa fra i 7 e i 14 anni? Ammiccando al boss si pensava forse di avere una presa maggiore sui baby?Persino qualche sostenitore incallito di don Francesco, sacerdote in prima linea, tanto nella lotta al male quanto nelle messe in onda santifiche sulle televisioni locali e nazionali, non ha ancora familiarizzato col nome Baby Boss.

Nessun ragazzo è cattivo – dice il prete simbolo del contrasto alla mala – ma poi tanti sono corrieri della droga per i clan del quartiere, a dimostrazione che senza precise indicazioni cattivi si diventa. La confusione non ha mai fatto bene, men che meno a ragazzini senza esempi, neppure a casa. L’unico dato certo, tra una fiaccolata in cashmire, una sfilata elettorale e un’apparizione televisiva, è che piazza Redentore resta un porto franco e le iscrizioni alla scuola Don Bosco sono in calo. In quest’ultimo caso è davvero solo colpa del calo demografico? Lustrini e definizioni improprie, seppure di iniziative lodevoli e indispensabili, non danno un messaggio di legalità forte e chiaro. Peccato.