La saga dei rimedi un po’ così, nell’eterna lotta contro i cinghiali, si arricchisce di un nuovo capitolo. Dopo il sangue di bue di banfiana memoria (“Occhio, malocchio, prezzemolo e… sangue di bue”), dopo i catarifrangenti ricoperti dalla fitta vegetazione, arrivano le recinzioni ai laghetti presenti in zona nuovo San Paolo.

Proprio così, mentre i varchi più volte segnalati a lama Balice restano aperti, abbiamo colto sul fatto gli operai incaricati, intenti a recintare questi abbeveratoi naturali al fine di scoraggiare l’arrivo degli animali selvatici. Va da sé, gli addetti eseguono solo gli ordini, ci mancherebbe, quello che sfugge è la logica alla base dell’intervento.

Non si capisce per quale motivo, nonostante le decine di segnalazioni già in tempi non sospetti e quando ancore si era in tempo per arginare il fenomeno, non sono mai stati chiusi varchi stratosferici da cui gli animali continuano a passare indisturbati.