La storia dell’arresto di Adele Saliano, per tutti la Bombon, accusata di aver compiuto alcuni presunti scippi, ha avuto una grande eco. In tanti, infatti, inizialmente hanno creduto che le porte del carcere alla 33enne barese si fossero aperte per il pestaggio di un presunto pedofilo da lei stessa trasmesso in diretta Facebook, con l’obiettivo – da molti non condiviso – di mettere in guardia le mamme del quartiere Libertà. La notizia dell’arresto di Adele e la successiva replica di sua mamma Domenica, ha molto colpito una volontaria vincenziana novantenne, impegnata da una vita nel carcere di Bari. Pubblichiamo di seguito la sua lettera indirizzata al giornale.

LA LETTERA – Sono una volontaria vincenziana novantenne del carcere di Bari e conoscono la signora Saliano Domenica da moltissimi anni. La sua vita è stata piena di sacrifici e lo è ancora. Quando i suoi due figli erano piccoli il padre era in carcere perché aveva venduto sigarette di contrabbando e per questo Domenica ha dovuto provvedere ai loro bisogni e alla loro educazione. Anche allora noi vincenziani abbiamo aiutato Domenica e i suoi figli.

Da alcuni anni il marito è tornato a casa, ma per la sua carcerazione in seguito non è mai riuscito a ottenere lavoro né aiuto, pertanto Domenica si è dovuta adattare ed è riuscita nel tempo a far lavorare con lei la figlia in una paninoteca ambulante. Dopo pochi mesi il camioncino è stato incendiato e la figlia è scomparsa, lasciando la madre nella desolazione e nella miseria.

Domenica ancora oggi vive nella miseria e ha con sé il figlio, che ha avuto alcuni problemi con la giustizia. Da qualche giorno, purtroppo, anche la figlia Adele è stata arrestata e la situazione economica si è ulteriormente complicata. Quella di Domenica e della sua famiglia, è una storia difficile in cui, nonostante la povertà, non è mai venuto meno l’amore per i figli. Prima di commentare in qualunque modo una vicenda credo sia necessario conoscerla fino in fondo.