“Mai potrei ricevere la mail da un improbabile corriere che mi deve recapitare un pacco con 10 milioni di euro. Spesso cliccando sugli allegati si scarica un virus che come minimo prende possesso del nostro pc, ma che può criptare tutti i dati, bloccando anni e anni di fotografie o documenti, senza avere la possibilità di sbloccarli. Anche pagando il riscatto, che non va pagato, spesso non si riceve il decriptatore”. Filippo Rossi, esperto a livello internazionale di sicurezza informatica è molto chiaro, bisogna essere consapevoli delle cose che si fanno con gli strumenti informatici.

“Siamo tutti a rischio – sottolinea – che si parli di privati o di aziende”. Lo abbiamo incontrato a Bari, in occasione del ventennale di attività della European School of Banking Management, che aveva appunto organizzato la tavola rotonda Attacchi informatici e Cyber Security: Nuovi scenari per le banche e società di giochi e commesso online.

Abbiamo voluto approfondire la questione di stretta attualità, solo pochi giorni fa l’allarme legato agli ospedali, la conversazione che ne è seguita ha spaziato dalle infrastrutture, quali i firewall di cui bisognerebbe essere dotati per porre una barriera protettiva tra sé e gli hacker, per arrivare a temi attualissimi quali la domotica e la così detta Internet delle Cose (IoT), che permette agli elettrodomestici come frigoriferi, smart tv e climatizzatori di collegarsi alla rete per agevolarci la vita.

“Il problema – ci ha detto Rossi – è che spesso i programmi che gestiscono queste apparecchiature vengono scritti non facendo attenzione alla sicurezza. Da una parte qualcuno può entrare nelle nostra casa e spiare quello che succede, dall’altra può prendere possesso della nostra rete e andare in giro a fare attacchi senza che nemmeno ce ne accorgiamo. È già successo”.