Ieri mattina è arrivata una voce in redazione: un autista di bus, abilitato a governare un convoglio, domani pomeriggio è in servizio come capotreno. La cosa di per sé ci è sembrata nella norma. Del resto, il dipendente è abilitato. Poco dopo, però, abbiamo appreso con il beneficio del dubbio un’altra informazione: il capotreno sarebbe stato piazzato nei turni per via della carenza di personale, ma senza avere fatto formazione all’uso del nuovo dispositivo di sicurezza introdotto nelle FAL, il train stop.

La cosa sarebbe particolarmente grave, anche alla luce delle ultime trionfalistiche dichiarazioni del presidente e direttore generale, nonché presidente di Asstra Puglia, Matteo Colamussi. Abbiamo provato a chiedere ad alcuni funzionari FAL e a diversi colleghi dell’autista di bus e capotreno.

Le notizie sono discordanti. Mettiamo però il caso che, come ci è stato riferito da alcuni, il capotreno, fino a qualche ora fa autista di pullman, abbia davvero sostenuto ieri il corso di formazione sul train stop. Il capo del personale viaggiante, infatti, avrebbe detto di aver fatto sostenere ieri al dipendente il corso di due ore sull’uso del sistema frenante, che tanti problemi sta causando ancora a macchinisti e capitreno più esperti.

Secondo quanto siamo riusciti a ricostruire, però, il neo capotreno ieri alle 15 era ancora ad Altamura per salire a bordo del treno che lo avrebbe portato a Bari, da dove si sarebbe dovuto mettere alla guida dell’autobus FAL in partenza alle 17.55. Con il treno sarà arrivato a Bari non prima delle 16.20. E per partire in orario col bus, deve essere uscito dal deposito di Bari Scalo non oltre le 17.30. In un’ora e mezza, insomma, l’autista di bus e capotreno avrebbe avuto l’abilitazione al train stop.

Per scortare il convoglio da capotreno, però, non bisogna soltanto saper usare il train stop. Il capotreno deve essere a conoscenza delle norme e regolamenti ferroviari, che si acquisiscono dopo mesi di corsi ed esami per l’abilitazione, che siamo certi il dipendente abbia conseguito. Non si potrebbe pensare, infatti, che solo con due ore di corso un agente possa essere abilitato alla scorta del treno.

Crediamo sia doveroso, per estrema chiarezza, che le FAL ricostruiscano nel dettaglio la vicenda e che i sindacati si facciano garanti del corretto svolgimento del corso di formazione e dell’abilitazione. In caso contrario bisognerebbe prendere provvedimenti nei confronti di chi ha consentito all’autista dell’autobus di fare il capotreno senza la necessaria preparazione sul nuovo sistema di sicurezza.