“Nonostante i decreti ingiuntivi e le denunce ai Carabinieri Forestali e alla Procura, il Comune non ci passa un euro ormai da giugno scorso. Siamo al collasso”. Giovanna Vitali è la presidente di Ada onlus Bari, l’associazione per i diritti degli animali. Dal 2014 gestiscono il rifugio comunale in via Lindemann, alla zona industriale.

Gli animali sono tutti sterilizzati, 131 nel canile comunale, altri 89 in via Caldarola, al quartiere Japigia, che però non fa capo all’Amministrazione. Le adozioni sono ridotte al lumicino, dall’inizio dell’anno ce ne sono state appena quattro. Troppo poche per risolvere il problema, anche perché tanti volontari stanno lasciando, non potendo contare neppure su un minino rimborso per il carburante.

Sulla sua pagina facebook Giovanna posta ormai da una settimana foto e video per dimostrare in quali condizioni sono ridotte le povere bestie: “L’Amministrazione continua a passarci solo i croccantini – tuona la presidente – come se gli animali avessero bisogno solo di quelli. Non possiamo curarli, accudirli come si dovrebbe. Stiamo pensando di ridare le chiavi al Comune. Trovassero un’altra sistemazione. Il Sindaco e l’intera Giunta non hanno a cuore il problema, non se ne interessano”. Gli esempi più eclatanti sono quelli di Polli e Vincenzo. Il primo ha un tumore, l’altro è ormai paralizzato. A nessuno dei due è assicurata l’assistenza necessaria.

La cifra giornaliera pattuita per ogni singolo esemplare è di 1,06 euro. Nel frattempo i debiti si sono accumulati e neppure se l’Amministrazione dovesse provvedere al pagamento, l’associazione riuscirebbe a pagare quanto deve al fornitore dei medicinali, circa 18mila euro, e ai veterinari, più o meno 3mila.

Intanto la presenza di randagi nel territorio barese aumenta a dismisura. Nel video si vede uno dei due branchi, da circa 20 cani ciascuno, nelle campagne di Ceglie del Campo. Gli avvistamenti si moltiplicano. Anche in questo caso Ada onlus ha denunciato la disastrosa situazione, ma Asl e Comune sembrano essere insensibili.

Potrebbe essere questo uno dei primi interventi di Livio Sisto, il consigliere al quale è stata consegnata la delega alla tutela dei diritti degli animali. Un modo per dimostrare che non si tratta solo di un incarico politico, ma dettato dalle reali intenzioni di risolvere gli innumerevoli problemi.