Le parole di Decaro assomigliano un po’ a quelle di Napoleone quando nel 1805, venne incoronato nel duomo di Milano, pronunciando la frase “Dio me l’ha data, guai a chi me la toglie”. In questo caso parliamo dei 3 filobus che il Sindaco ha deciso di attivare dopo vent’anni dall’inizio del progetto.

Sei milioni di euro già spesi che mettono in ombra i 424mila ancora da sborsare per l’efficientamento energetico nel controllo a distanza di questi 3 mezzi, fermi in deposito dal 2011, nelle sottostazioni di Corso De Gasperi, Viale di Vittorio e Via Roppo.

“E’ un progetto che ho ereditato e voglio portarlo a termine” ha ribadito Decaro dopo la delibera che il 23 Marzo ha dato il via a quella che dovrebbe essere forse l’ultimo atto di questa storia.

Ma del filobus beneficerà una sola tratta, quella che porta da Viale Unità d’Italia fino a Piazza Umberto a Carbonara, passando per corso Alcide De Gasperi, e questo perché il costo a chilometro di un filobus è nettamente maggiore rispetto ad un autobus normale.

In totale ci sono 6 autisti e 17 tecnici di manutenzione impegnati nella gestione di questa tratta che comunque non ha una data di inizio certa: potrebbe risolversi nuovamente in una colorata bolla di sapone?

A memoria, ogni tanto, il discorso dei filobus viene ritirato fuori, quasi come il coniglio dal cilindro che poi viene rimesso nella gabbia, in attesa di essere nuovamente sotto i riflettori. Peccato che lo stesso non possa essere fatto per i soldi, i tanti soldi, pubblici spesi; e non si parla solo di miglioramenti ma anche consulenze e collaudi fatti.

Il vero vantaggio di un filobus, quale potrebbe essere? Un vantaggio economico no visto i costi? Ambientale forse, ci certo non logistico. E mentre Bari diventa spesso il cimitero delle balene dei vari autobus che si fermano, non ci resta che stare passivamente alla finestra a guardare cosa accadrà.