Sul caso del cemento armato a Lama Marchesa a Santa Caterina il Movimento 5 Stelle vuole vederci chiaro e ha chiesto un accesso diretto agli atti. A portare avanti l’iniziativa è il consigliere regionale Cristian Casili.

La zona incriminata è quella di Santa Caterina, dove si sta costruendo l’ennesimo grande centro commerciale: qui, secondo la denuncia del Comitato di “Cittadini per la Tutela dei Territori di Bari – Puglia” si stanno realizzando piloni e barriere in cemento armato che potrebbero avere un impatto negativo sul sistema di drenaggio delle acque.

Il portavoce pentastellato, in particolare, punta a conoscere se il progetto in questione ha ottenuto il preventivo nulla osta da parte dell’Autorità di bacino e, quindi, di ricevere copia del predetto provvedimento. Il nulla osta da parte dell’Autorità di Bacino della Puglia; risulta infatti fondamentale, perché la lama è inserita nel Piano di Bacino della Puglia, stralcio “Assetto Idrogeologico”, approvato in via definitiva il 30 novembre 2005.

“È evidente – si legge nella richiesta depositata dal portavoce dei 5 Stelle – che la costruzione, se realizzata nell’alveo di una lama, ostacola il normale deflusso delle acque meteoriche provocando squilibri sia a monte che a valle e può costituire per la sua dimensione una vera barriera contro cui si ammassano materiali trasportati dalle acque”.

Una situazione ulteriormente pericolosa “considerando che la zona si trova nella vicinanza alla tangenziale e ai terreni della maglia urbanistica 20, a monte dal ponte della tangenziale al canalone, la lama in questione era stata interessata quattro anni fa da interventi di sistemazione che ora rischiano di essere vanificati”.