Le baby gang, ormai, hanno preso il controllo della piazza del Redentore. Dopo l’aggressione al pakistano 55enne, marito di una volontaria dell’associazione Penny Wirton, che si occupa di insegnare agli stranieri l’italiano, siamo andati nel quartiere Libertà per capire in quale stato d’animo i residenti affrontano questo problema.

Memori della fiaccolata che si è tenuta nel quartiere per solidarietà alla giornalista della Rai schiaffeggiata dalla moglie del boss Caldarola, abbiamo voluto riproporla per la gente comune che spesso viene aggredita da questi ragazzi e per stare vicino all’uomo che, senza alcun motivo, è stato selvaggiamente picchiato, riportando diverse ferite e due costole rotte.

Mentre eravamo alla ricerca di adesioni, per caso ci siamo imbattuti in Rosetta, che gestisce da ben 28 anni una cartoleria. “Mi fanno il macello – racconta -. Mi hanno rotto le vetrine, lanciano acqua, farina e pietre, per non parlare degli insulti. Ciò che guadagno lo spendo per aggiustare il negozio che puntualmente mi distruggono”.

“Magari si vedessero i genitori di questi ragazzi – conclude – almeno potremmo dire loro che cosa combinano, ma non c’è niente da fare. La strada da quando è stata chiusa è diventata ancora più pericolosa perché i ragazzi rimangono qui e fanno quello che vogliono. La chiesa dovrebbe eliminare la zona pedonale e tornare a come era prima”.