Una piazza, uno skatepark, un percorso per podisti, un campo da basket, un’area di sgambamento per cani e persino una zona fitness. Il progetto di riqualificazione della Caserma Rossani prende forma e si prospetta molto ambizioso. Non è un caso che venga definita “una delle sfide più affascinanti sotto il profilo urbanistico, culturale e sociale”.

Esiste tuttavia un’incognita di medio termine che non deve essere sottovalutata e, anzi, meriterebbe grande attenzione, la stessa che l’Amministrazione comunale dedica nel pubblicizzare un’opera che cambierà in meglio il volto di un intero quartiere.

Alla Caserma Rossani non c’è solo il parcheggio dell’Amtab e la zona ufficialmente occupata, ma anche un’altra area in teoria “proibita” ma in realtà ben frequentata: c’è chi porta semplicemente il cane a spasso perché “in zona non ci sono spazi verdi” ma ci sono anche senzatetto, alcolizzati, chi si fuma spinelli e, secondo alcuni, anche qualche spacciatore.

L’area è stata delimitata con dei pannelli, non certo garanzia di massima invalicabilità: è facile trovare un varco per inoltrarsi in uno spazio degradato e incontrollato. Così mentre nel vicino parcheggio spiccano le telecamere di video sorveglianza, a pochi metri è possibile fare un po’ quello che si vuole.

I pannelli, insomma, non bastano. Mentre la burocrazia farà il suo corso e finché non verrà aperto il cantiere, che intenzioni ha l’Amministrazione? Continuerà a far finta di aver blindato l’area o provvederà seriamente a metterla in sicurezza?