Negli ultimi giorni si è fatto una gran parlare sul rinnovato contratto per gli operatori delle Forze dell’Ordine, un risultato definito da più parti soprattutto politiche della maggioranza, come storico. Non sono dello stesso avviso i vertici del Coisp, il Coordinamento per l’Indipendenza Sindacale delle Forze di Polizia. A conti fatti, scrivono in un duro comunicato stampa, si tratta di un euro al giorno o poco più, dopo nove anni di blocco definito illegittimo.

“Ma quale storico risultato nel rinnovo del contratto? Ma quale aumento di 132 euro mensili? Ma quale glorioso impegno da parte del Governo per le Forze di Polizia? Sono tutte menzogne – scrive Domenico Pianese, Segretario Generale del Coisp -. I 450mila lavoratori del Comparto Sicurezza e difesa apparentemente elogiati in occasione dell’accordo siglato nella notte di venerdì al ministero della Funzione pubblica, sono stati in realtà ancora una volta umiliati, calpestati nella propria professionalità, offesi nella propria dignità, senza alcun ritegno, senza che si sia in concreto riconosciuto alcun valore alla specificità del loro lavoro”.

“Il rinnovo del contratto, doveroso e ineludibile dopo nove anni di illegittimo blocco, non è affatto un risultato di cui gioire come alcuni vergognosamente non esitano a fare per mero opportunismo politico. È un contratto per noi povero di diritti – prosegue il comunicato – povero di denari, povero di tutele, povero di risorse, che in concreto, al netto di tutto, si tradurrà in un aumento mensile di circa 40 euro”.

“Ciò significa 1 euro al giorno in più, dopo nove anni, per donne e uomini che rischiano la vita quotidianamente e che sono chiamati a carichi psico-fisici di lavoro e a condizioni esistenziali inimmaginabili per qualsiasi altro lavoratore. Una vergogna senza fine”.

“Di fronte alle sfacciate menzogne del Governo, che rappresenta al pubblico attraverso i media fatti così irreali da non essere sostenuti neppure dal contratto che i suoi rappresentanti hanno sottoscritto nella notte di venerdì, e che ha raccolto una sottoscrizione ‘estorta’ al Coisp, lanciamo una sfida al confronto, aperto, quando e dove sarà stabilito. Sempre che qualcuno – conclude – abbia il coraggio di far emergere la verità”.