Lo SCAP, Servizio di Consulenza Ambulatoriale Pediatrica, prenderà la stanza della sede del SES 118 di Bitonto. La notizia che gira per i corridoi della sede sta facendo infuriare i sindacati che chiedono che la decisione presa venga ritirata.

“Le postazioni SES 118 dovrebbero seguire dei requisiti legati soprattutto al buon senso – scrive la CISL nel suo comunicato -. Ci dovrebbero essere degli spazi adeguati per garantire la sosta del personale in attesa del servizio, spazi per separare lo sporco dal pulito, un magazzino/farmacia, servizi doccia e per il lavaggio degli automezzi”.

“La postazione SES 118 di Bitonto, aperta sette giorni su sette, – continua la CISL – pur non rispettando appieno i requisiti, è una delle postazioni che offre un minimo di spazio vitale agli operatori ma ci giungono sollecitazioni da parte dei nostri iscritti che hanno appreso la notizia del loro spostamento in un altro ambiente più angusto poiché nella stanza in cui sostano sarà presto ubicato lo SCAP, Servizio di Consulenza Ambulatoriale Pediatrica”.

Una decisione che secondo i sindacati porterà a parecchi disagi per gli operatori del 118. “Problemi che si creeranno anche per la guardia medica – ribadisce CISL -. Per forza di cose anche gli operatori dello SCAP non potranno svolgere le loro attività nel migliore dei modi. È in ballo il rispetto professionale e umano di tanti professionisti, che al pari di altri devono essere messi in condizione di lavorare nel migliore dei modi. Sarebbe più giusto ubicare lo Scap, non operativo 7 giorni su 7, in ambienti più consoni e riservati”.

“Ci sono molti motivi per cui chiediamo che la decisione venga ritirata – commenta il sindacato USPPI -. Il primo punto riguarda l’accesso allo SCAP che sarà irraggiungibile dai passeggini o portatori di handicap perché sprovvisto di rampa”.

“Altro problema è la sala d’attesa – continua la USPPI – che sarà promiscua in quanto anche sala d’attesa per i pazienti della Guardia Medica, unico corridoio di passaggio per gli operatori del 118 che potrebbero sia transitare con materiale tipo lenzuola, borsoni, presidi sanitari, contaminati da sangue o altri liquidi biologici con una sala di aspetto piena di neonati o, ancora peggio, essere intralciati da carrozzine e pazienti in caso di chiamata d’emergenza”.

“L’ultimo punto – conclude USPPI – riguarda lo spazio antistante all’ingresso del 118, parcheggio mezzi, che sarà percorso dai bambini con i loro genitori e per tanto vi chiediamo cosa potrebbero succedere se un bambino eludendo la sorveglianza dei genitori venisse investito dai mezzi di emergenza in manovra”.