Torna alla ribalta il caso Sapa ad Adelfia. Parliamo del vecchio stabilimento, situato sulla provinciale per Acquaviva e sequestrato nel 2005, al cui interno si svolgevano attività di recupero di rifiuti speciali non pericolosi e trasformazione in comporto. Proprio ieri il Movimento 5 Stelle ha chiesto all’assessore pugliese all’Ambiente, Filippo Caracciolo, chiarimenti sulla questione e in particolare sull’operato del Comune.

Per questo abbiamo chiesto direttamente all’assessore alle Politiche sociali di Adelfia, Biagio Cistulli, quale sia effettivamente la situazione e quali saranno i prossimi passi: “Il primo finanziamento da 570mila euro che doveva essere usato per la caratterizzazione del sito in realtà è servito per la messa in sicurezza dopo un incendio – spiega Cistulli – Successivamente un altro finanziamento da 2 milioni di euro è serviti per lo spostamento di una parte dei rifiuti”.

Il prossimo passo è quindi la richiesta di nuovi fondi per mettere definitivamente la parola fine a una questione che si prolunga ormai da 15 anni. Ma c’è il problema della proprietà dell’area, ancora oggi privata: “L’Amministrazione ha già avviato un discorso con la Regione – sottolinea l’Assessore – Questo però è un bene privato, non pubblico, quindi la Regione vuole assicurarsi che l’investimento sia fatto su una proprietà che in futuro sia pubblica”.