Il caso della tentata occupazione del liceo artistico De Nittis di Bari da parte di un gruppo di studenti continua a tenere banco. Dopo le parole del dirigente scolastico Irma D’Ambrosio, che ha assicurato di aver chiesto spiegazioni all’agenzia di vigilanza, anche i genitori degli studenti, per bocca dei rappresentati d’istituto hanno voluto far ascoltare la propria voce.

Mamme e papà si sono schierati apertamente al fianco della preside, esaltandone il lavoro svolto fin qui e criticando aspramente “le forme estreme di protesta quali l’occupazione” che, secondo i genitori, sarebbero messe in atto “da gruppi ristretti di studenti, se non addirittura con il concorso di elementi estranei alla scuola”. Di seguito il comunicato integrale.

“Il liceo artistico di Bari ha da sempre dimostrato la sua apertura attraverso il suo costante operato nei confronti dei propri discenti. “Gli studenti al centro”: questo è quello che abbiamo potuto constatare da genitori nel corso degli anni. In tale ottica vorremmo esprimere la nostra approvazione riguardo all’operato della dirigente scolastica prof.ssa D’Ambrosio in quanto, avendo la possibilità di interagire con lei in questo e negli anni scolastici precedenti come genitori e come membri del Consiglio di Istituto, abbiamo avuto modo di apprezzare la sua completa dedizione al lavoro di preside, il suo equilibrio e la disponibilità al dialogo con tutte le componenti della scuola.

Sappiamo, avendone contezza, quanto la preside si adoperi in tutti i contesti possibili e compatibilmente con i mezzi e le possibilità che le vengono concesse dagli organi preposti, affinché il Liceo De Nittis – Pascali possa procedere in un continuo percorso di miglioramento, tanto nella offerta didattica quanto nella qualità delle strutture, degli ausili didattici e delle occasioni di crescita culturale e professionale degli studenti del liceo.

La capacità degli studenti di valutare la qualità del lavoro della preside e di quanto le eventuali carenze e disfunzioni possano essere considerate sua responsabilità non è sempre adeguata, sebbene la presenza dei rappresentanti degli studenti in seno al consiglio dovrebbe fornire un riscontro adeguato. Le legittime aspirazioni al miglioramento non sempre sono oggetto di una discussione aperta e di una valutazione obiettiva e consapevole, ma diventano spesso motivo di una protesta che adduce ragioni pretestuose per giustificare occasioni di disimpegno.

La D’Ambrosio, tuttavia, si è sempre mostrata disponibile ad recepire le istanze degli studenti ed a consentire quelle forme di discussione e confronto che permettano di condurre un’analisi delle difficoltà e la ricerca di soluzioni condivise e percorribili. Tra queste certamente le assemblee e le forme di gestione concordata delle attività scolastiche

In questo contesto non rientrano certamente forme estreme di protesta quali l’occupazione e il danneggiamento di strutture e materiali della scuola. Forme di protesta messe in atto sempre da gruppi ristretti di studenti, se non addirittura con il concorso di elementi estranei alla scuola. L’accaduto è stato strumentalizzato ed enfatizzato ad arte dai protestanti con accuse infondate nei confronti della preside D’Ambrosio. Accuse, raccolte e amplificate dalla stampa, che hanno ad oggi sortito principalmente l’effetto di diffondere un’immagine falsa, distorta e denigratoria della dirigente, ma soprattutto del Liceo De Nittis – Pascali.

Nonostante il tentativo di occupazione la D’Ambrosio, per venire incontro alle richieste degli studenti, ha concesso loro una settimana di cogestione. Tuttavia alcuni studenti, promotori della protesta e trai quali probabilmente anche i responsabili del tentativo di occupazione, stanno continuando l’opera di denigrazione nei confronti della preside.

Nella giornata di ieri alcuni dei protestanti hanno stilato un documento chiedendo agli studenti della scuola di sottoscriverlo. Nel tentativo di rendere tale documento più cogente, i redattori hanno chiesto agli studenti firmatari, tra i quali numerosissimi minorenni, di fornire oltre alle generalità anche dati personali quale il codice fiscale o gli estremi dei documenti di identità. Il tutto senza permettere ai firmatari una attenta lettura del documento e quindi la consapevolezza di cosa si sottoscriveva.

I genitori del Consiglio di Istituto, e soprattutto i genitori degli studenti minorenni, esprimono la propria netta contrarietà nei confronti di tale comportamento, soprattutto in quanto la raccolta di dati personali sensibili da parte di soggetti non autorizzati nei confronti di minorenni, costituisce un comportamento perseguibile. Rinnoviamo il nostro sostegno alla dirigente scolastica Irma d’Ambrosio e al corpo docenti per il loro operato in questa circostanza”.