E’ stato presentato ufficialmente ieri, dal Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, in occasione del congresso di Neonatologia, il progetto sul nuovo Polo Pediatrico del Sud che avrà come sede l’Ospedale Giovanni XXIII.

Presenti alla conferenza stampa il Presidente della Società Italiana di Pediatria Alberto Villani, il numero uno della sanità Pugliese Giancarlo Ruscitti, direttore del Dipartimento Regionale delle Politiche della Salute e del Benessere Sociale e il direttore del Dipartimento Materno Infantile Antonello Del Vecchio.

Più che la presentazione di un vero programma, ieri abbiamo assistito ad una propaganda politica su un’idea. Carente nel discorso del Governatore, pregno di buone intenzioni e riferimenti ai più grandi Ospedali Pediatrici di Italia come il Meyer di Firenze, il Bambin Gesù di Roma e il Gaslini di Genova, è stato proprio l’elemento concretezza. Parole oniriche che di fatto mancavano di lucide prospettive e di numeri concreti.

Quali saranno i costi per realizzare un così ambizioso progetto? Perché creare due poli distinti con il nostro Policlinico Universitario anziché un’unica sinergica azienda? Attualmente il vecchio “ospedaletto” manca del reparto di Oncologia Pediatrica e della Neonatologia che sono dislocate al Policlinico. Quest’ultima in particolare è strettamente connessa al reparto di Ginecologia e Ostretricia e sarebbe impensabile scorporarla o crearne un’altra senza che le gestanti possano partorire e ricevere l’assistenza dovuta per i neonati prematuri. Il fulcro di questo discorso è la totale assenza dell’attore più importante: l’Università. Abbiamo rivolto a Michele Emiliano la domanda secca sul perché, in un scenario così ambizioso, l’Istituzione più preziosa che rappresenta la ricerca, la sperimentazione e il futuro sia venuta a mancare.

“Il ruolo dell’università fino ad oggi è stato molto forte – afferma Emiliano -, se abbiamo deciso di tornare al passato, di distinguere i ruoli rispetto al Policlinico è perché è stata ritenuta una necessità. Questo non spezza il rapporto tra l’ Università e il Giovanni XXIII. Si troverà sicuramente la formula per far utilizzare l’Azienda Ospedaliera per la propria specializzazione e consentire all’Università di usufruire al meglio del Polo Pediatrico, senza prime donne ed esclusioni. Tutti sono utili e nessuno indispensabile”.

Parole che in realtà non sono state supportate dai fatti. La professoressa Paola Giordano, probabilmente invitata frettolosamente all’ultimo minuto, ha deciso di disertare l’incontro. Se quanto detto dal Presidente fosse stato davvero nelle intenzioni, come minimo a quel tavolo ieri avremmo visto il Rettore Antonio Uricchio. Un’altra assenza pesante ieri, è stata quella del fiore all’occhiello della Neonatologia di Puglia, il Professor Nicola Laforgia.

L’opinione negativa del Direttore dell’Unità di Neonatologia e Terapia Intensiva del Policlinico di Bari è stata chiara da subito, ma confrontarsi con chi gestisce da anni un reparto complesso come quello delle nascite, che ha salvato e salva ogni giorno neonati di 500 grammi, era quanto meno doveroso.