Risveglio a sorpresa questa mattina per i residenti di Sant’Anna: chi doveva andare a lavoro si è ritrovato tutti i varchi e le strade secondarie d’accesso al quartiere completamente chiuse con dei new jersey.

Chi è stato? Nessuno lo sa. E a svelare il mistero non ci sono riusciti, almeno per il momento, nemmeno il capo di gabinetto del Comune, Vito Leccese, e il comandante della Polizia Locale, Nicola Marzulli, prontamente interpellati dal consigliere Michele Caradonna che questo pomeriggio ha effettuato un sopralluogo.

Una signora fa un’ipotesi: “Ad installare le barriere sarebbe stato il consorzio che ha edificato il quartiere dopo le polemiche e le proteste degli stessi residenti stanchi di vedere le prostitute fare i loro comodi dal balcone di casa”. A quanto pare, però, dell’iniziativa non è stata avvertita l’amministrazione e, cosa ancora peggiore, i cittadini.

Per i residenti del quartiere è rimasta accessibile una sola strada, la principale, cioè via Germania ma ironia della sorte è la strada in assoluto nelle condizioni peggiori, tra tombini sopraelevati, acquitrini, buche e mancanza d’illuminazione.

Una cosa è sicura: il problema della prostituzione al quartiere Sant’Anna non si risolve in questo modo. Non a caso questa mattina le prostitute sono ancora lì al loro posto, sulla complanare della statale 16. Anche perché c’è ancora una piccola strada secondaria che non è stata chiusa ed è ancora adesso utilizzabile dai clienti per appartarsi.

Soprattutto non si può peggiorare ulteriormente la qualità della vita dei residenti che hanno già pagato non poco le proprie case e che invece si ritrovano a vivere una situazione a dir poco paradossale senza che nessuno affronti seriamente il problema.