“Grazie alla fede, e alla mia famiglia che piano piano ha compreso e non mi ha mai allontanata nonostante i problemi attraversati, sono riuscita a non perdermi nei vicoli oscuri che la vita può presentare”. Alessia è di Palo del Colle, dove continua a tenere banco il convegno anti-gender organizzato da don Pasquale Amoruoso. È donna a tutti gli effetti, si è anche sottoposta all’intervento chirurgico di recente, ma solo dall’anno scorso lo è anche per la Legge, dopo una lunga battaglia legale che le ha premesso di ottenere il riconoscimento ancor prima di entrare in sala operatoria. Sul polverone sollevato questi giorni da don Pasquale, ha qualcosa da dire.

Sono passati tanti anni da quando mi sono regalata la mia nuova identità, quell’involucro che avrei dovuto ricevere in dono alla nascita e che per errore naturale non ho ricevuto. Ho dovuto oltrepassare grandi ostacoli e attraversare periodi oscuri, se penso al mio percorso iniziale ho ancora i brividi, scendono ancora le lacrime, ma il peggio è passato“.

Quei gelidi momenti incosci nella sala operatoria, sola e coraggiosa, quei giudizi di chi si professava amico sino alla vigilia del mio nuovo “io”…affetti scomparsi, e sguardi arrabbiati…ma in me nessuna colpa, solo la voglia di essere felice come tutti gli uomini meritano di esserlo. Perché io no?

Grazie alla fede, e alla mia famiglia che piano piano ha compreso e non mi ha mai allontanata nonostante i problemi attraversati, sono riuscita a non perdermi nei vicoli oscuri che la vita può presentare. Sono passata nell’indifferenza di molti, ma sono sempre stata forte e testarda. Non è stato facile vivere tutto questo a Palo del Colle“.

A pochi passi da casa mia sorge la parrocchia di San Giuseppe, che mi ha vista crescere, la stessa a cui ora appartengo, ma che non frequento più. Ho appreso sui social dell’evento contro il gender che il parroco “orco” ha organizzato nei prossimi giorni e mi viene spontaneo dire questo: Lei parroco “orco” in qualità di ministro di Dio non dovrebbe seminare insulti e predicare odio contro ogni diversità, è libero di non condividere alcune realtà, ma non ha alcun diritto di condannare a piede libero chi vive la propria libertà e la propria vita senza arrecare danno al prossimo“.

“Non posso tacere ancora, certe storie fanno male. La legge dell’uguaglianza deve vincere, questa è violenza psicologica. D’altronde caro parroco, lei chi è? Nessuno si è mai permesso di analizzare la sua identità sicuramente contorta. Stop Omo/Transfobia“.