L’ennesima tragedia sfiorata nei giorni scorsi, evitata solo grazie alla prontezza degli operatori del 118, ha riaperto la polemica sulla mancata apertura della sala di Emodinamica e della sala Terapia Intensiva nell’Ospedale della Murgia. Quest’ultima, in particolare, pronta ed attrezzata, costata centinaia di migliaia di euro ed indispensabile per salvare vite umane.

“Sono diversi anni – sottolineano il Segretario Regionale Usppi Nicola Brescia e il Segretario Provinciale dello stesso sindacato Gianfranco Virgili – che denunciamo la mancata apertura del laboratorio di emodinamica indispensabile e vitale per i pazienti della Murgia. C’è già la sala predisposta e l’angiografo a soffitto. Mancano bravi emodinamisti e soprattutto la volontà di perfezionare le procedure speditamente”.

La persona che ha avuto il malore è stata trasportata direttamente al Miulli e sottoposta a coronografia interventistica in tempo utile ed ora sta bene, ma cosa sarebbe successo se l’ambulanza si fosse trovata fuori per un’altra emergenza? O se ci fosse stato un incidente sulla strada? O se la viabilità fosse stata bloccata per lavori in corso? “Gli oltre 200 mila cittadini murgiani – concludono Brescia e Virgilio – non possono più sperare che la dea bendata li assista durante un infarto. Ogni minuto perso può significare danni al miocardio o la morte”.