Polizia di Stato, il 29 settembre ricorre la celebrazione per l’Arcangelo Michele, patrono degli uomini in divisa blu. A giudicare da quanto scrivono in una nota congiunta le organizzazioni sindacali Sap e Consap, i poliziotti hanno molte cose su cui recriminare, ma soprattutto da chiedere. Organico ridotto all’osso, risorse, non solo economiche, sempre minori, gestione non sempre ottimale o ottimizzata, condizioni di lavoro non proprio sicure. Chi più ne ha, più ne metta. Chissà che le preghiere degli agenti non vengano esaudite, intanto, ecco cosa scrivono le due sigle sindacali.

In questi giorni ricorre la festività dell’Arcangelo Michele, che nella tradizione religiosa simboleggia la lotta del bene contro il male e la difesa dei deboli e degli oppressi; proprio per questo è stato proclamato, nel 1949, patrono della Polizia di Stato.

La figurina del santo è probabilmente tutto ciò che rimane ai poliziotti di questa Provincia, visto che da anni, ormai, sono costretti a lavorare in condizioni sempre più precarie, sotto il profilo del personale, delle risorse economiche, dei mezzi e degli equipaggiamenti, delle strutture, della gestione organizzativa.

Dai Commissariati, che assomigliano a fortezze assediate da una malavita che prospera indisturbata e difese da un pugno di soldati sempre più deboli e anziani, alle Volanti e agli operatori di Polizia Giudiziaria del capoluogo, i cui ranghi si assottigliano di più ogni giorno, passando per gli uomini in servizio al CARA, esposti a minacce e aggressioni, la situazione è quella che è: il prolungato blocco delle assunzioni, e le riduzioni dei fondi destinati alla sicurezza che hanno contraddistinto l’ultimo decennio, hanno determinato soprattutto nelle province pugliesi un gravissimo indebolimento dell’apparato Polizia, che i vertici cercano di nascondere e minimizzare, ma che i cittadini e i poliziotti pagano sulla propria pelle ogni giorno.

Furti, scippi, rapine spettacolari e omicidi efferati, violenze sulle donne, quartieri schiacciati dalla micro e macrocriminalità, questo è il conto salato che le nostre città stanno pagando e ai prestigiatori della statistica ormai non crede più nessuno, di certo non chi ne subisce le conseguenze.

Ma non è solo questione di risorse e di strategie economiche centrali. C’è anche un problema di come si gestiscono le risorse che ancora restano, che non sono tantissime, ma che, se ben amministrate, potrebbero rendere senz’altro meglio in termini di efficienza ed efficacia.

Mentre alcuni uffici burocratici pullulano di personale e dispongono di spazi e attrezzature a profusione, gli uffici operativi sono lasciati senza uomini e mezzi, in spazi ristretti e inadeguati sotto il profilo della sicurezza sul lavoro.

La mancata realizzazione dell’Ufficio Tecnico Logistico Provinciale (previsto da anni proprio per razionalizzare le risorse in ambito provinciale), la gestione delle risorse e della mobilità interna con criteri non trasparenti, la scarsa attenzione alle problematiche e alle esigenze del personale, sono tutti elementi che hanno contribuito in modo determinante a creare una situazione di inefficienza e di diffuso malcontento tra gli operatori.

Il 29 settembre i Poliziotti di Bari e Provincia hanno quindi di che pregare l’Arcangelo Michele: che gli dia almeno una dirigenza capace di affrontare seriamente il problema della carenza di risorse, anziché aggravarlo.