Quattro anni di denunce, querele e accuse gravissime nei confronti di alcuni rappresentanti della Polizia Locale, dipendenti pubblici ed esponenti politici di Palo del Colle. Nella storia di Francesco Alberga, ex cavaliere del Palio del Viccio, arriva un nuovo colpo di scena. “Sono stato preso a calci e pugni, ma nessuno mi crede – tuona Alberga – voglio giustizia e per questo ho deciso di iniziare uno sciopero della fame e della sete”.

Il putiferio si scatena nel febbraio 2013, quando Alberga cade da cavallo durante il palio finendo sotto l’animale che lo massacra scalciandolo. Un paio di giorni dopo si presenta al Comune per chiedere un risarcimento che non avrà mai. “Si sono giocati i soldi dell’assicurazione – spiega Alberga – volevo solo ciò che ritenevo mi spettasse. Sapevano tutti che ero caduto da cavallo, ma quel giorno qualcuno mi chiese persino se avessi avuto un incidente stradale”.

Una situazione sempre più tesa sfociata in quella che lui definisce un’aggressione gratuita. “Quel giorno al Comune un Vigile mi ha sferrato un pugno dietro la nuca – aggiunge l’ex cavaliere del Palio del Viccio – nelle fasi concitate ho spintonato il comandante della Polizia Locale. Una volta ammanettato sono stato picchiato e sequestrato per oltre un’ora in un ufficio, ma nessuno ha visto niente. Una vergogna”.

Tutta la scena è stata ripresa dalle telecamere di videosorveglianza del palazzo comunale ed è, a questo punto, che le cose si complicano ulteriormente. Il video che Alberga mostra ai magistrati per avvalorare l’aggressione è lo stesso che l’amministrazione comunale utilizza per la sua difesa. Sta di fatto che la posizione del comandante e di un altro agente della Polizia Locale di Palo del Colle è stata archiviata dopo la querela avanzata da Alberga, che è tornato alla carica con una nuova denuncia.

“Escludo categoricamente che i presenti quel giorno possano aver in alcun modo picchiato Alberga – spiega il comandante della Polizia Locale Giuseppe Floriello – è stata usata, come stabilito dal giudice, solo la forza necessaria per bloccare l’esagitato e ammanettarlo, con due paia di manette tanta era la sua foga. Quel giorno decisi di non arrestarlo, pur potendolo fare, perché mi immedesimai in lui in conseguenza dell’incidente a cavallo. Gli offri anche un caffè consentendogli di telefonare al cugino. Oggi non lo rifarei”.

Meno perentorio è l’ex sindaco di Palo del Colle, Domenico Conte, che il giorno della presunta aggressione aveva un appuntamento con Alberga. “Probabilmente se non avesse avuto quella reazione violenta, avremmo potuto trovare una soluzione per il risarcimento – spiega Conte – non posso tuttavia escludere categoricamente la circostanza denunciata da Alberga, ossia che qualcuno possa averlo colpito, perché non sono a conoscenza diretta dei fatti”.

In ogni caso si tratta di una storia ad un certo punto sfuggita di mano. Abbiamo raccolto lo sfogo di Francesco Alberga e la difesa del comandante della Polizia Locale, Giuseppe Floriello. Lasciamo che sia la magistratura a stabilire come siano andati realmente i fatti.