Il Cara di Palese

“Chi ha il dovere di intervenire, intervenga, perché le morti annunciate non pesino sulle coscienze di chi poteva fare e non ha fatto”. È l’allarme lanciato dalla Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia sulla situazione del centro accoglienza richiedenti asilo di Bari-Palese.

Nel mirino, in particolare, le difficili condizioni di vita degli ospiti del centro: nel Cara, infatti, sono ospitate 1500 persone a fronte dei 774 posti previsti. Una situazione che sfocia in inevitabili episodi di violenza: l’ultimo solo qualche giorno fa quando una lite per futili motivi ha portato alla morte di un 22enne nigeriano e al ferimento di un connazionale. Qualche mese fa, invece, un poliziotto fu ferito alla testa da un sasso durante una rissa.

“Purtroppo siamo stati profeti di cattivi presagi – sottolinea Uccio Persia, segretario provinciale Consap – lo scorso 28 aprile, infatti, con una nota inviata al Questore di Bari, avevamo evidenziato lo spropositato numero di migranti alloggiati a cui non è corrisposto un altrettanto rinforzo degli operatori impiegati nel servizio di ordine pubblico, specie nel quadrante serale e notturno”.

Quello dello scorso martedì, insomma, non è il primo e non sarà nemmeno l’ultimo episodio di violenza al Cara: “Abbiamo segnalato al Questore che mesi addietro un poliziotto fu seriamente ferito dai migranti da alcune pietre lanciategli in testa durante una rissa, che lo costrinsero ad un’inabilità temporanea dal servizio. Nonostante tutto, attendiamo ancora una risposta, un gesto anche meramente simbolico che rassereni gli animi di quei poliziotti che rischiano la vita durante ogni turno di servizio”.

“Con quello che avevamo scritto – conclude Uccio Persia – volevamo mettere in guardia le massime autorità affinché si adottasse qualsiasi iniziativa tesa a scongiurare ulteriori episodi di violenza. Purtroppo, questa morte altro non è che l’ultima di una serie di brutalità commesse all’interno del Cara di Bari. Non si può continuare ad ignorare la voce della CONSAP che, sempre presente tra gli operatori, conosce benissimo dette situazioni”.