Per un bando dall’aggiudicazione presumibilmente già scritta, ad un altro che rischia di saltare per una procedura poco trasparente. Parliamo della gara per il servizio di trasporto riservato agli alunni delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado di pertinenza comunale per tre anni.

Nella seduta di Commissione dello scorso 22 novembre è stato infatti chiesto l’annullamento della procedura da parte di una serie di aziende (Rti Scoppio Paolo & figli autolinee srl, Ceglie Eurobus srl, Sabato Viaggi di Michele Sabato, Ciccimarra Carlo e figli srl, Padovano Vittorio, Autolinee dover di Cosimo Veccaro) tutte rappresentate dall’avvocato Lorenzo Derobertis.

Secondo il legale “è mancata la pubblicazione sul sito istituzionale dei quesiti pervenuti dai concorrenti, violando la par condicio e i principi di trasparenza e pubblicità”. Il Presidente di Commissione ha sospeso la seduta, ma dopo soli 10 minuti ha sciolto la riserva dichiarando che “le osservazioni eccepite non sono pregiudizievoli al prosieguo delle operazioni di ammissione”.

La gara dunque va avanti, con tutti i rischi del caso. Il primo è quello che una volta aggiudicata la gara, alcune di queste aziende facciano ricorso. Se è vero, infatti, che mancano quei quesiti sul sito istituzionale, potrebbe palesarsi una violazione della legge 190, articolo 35, che impone “il diritto di accesso civico e gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”.

La domanda che ci poniamo quindi è: perché non fare fin dall’inizio le cose in maniera precisa per evitare di incorrere in problemi e inevitabili prolungamenti dei tempi di una burocrazia già lenta di suo?