“Oggi abbiamo il grande problema della contraffazione. Il marchio dop sul pane di Altamura è una garanzia di sana alimentazione per il consumatore, purtroppo molti panificatori continuano a vendere un prodotto non D.O.P per questione concorrenziale”. Giuseppe Barile, tra i promotori del pane a denominazione di origine protetta, lancia il grido d’allarme per tutto il comparto.

“La dop  – ricorda Barile – è nata con il presupposto di dare un supporto valido alla filiera, cioè al mondo agricolo e ai panificatori, pero così facendo non realizziamo quello che era l’intento. Si continua a usare farina proveniente dall’estero a basso costo e non il grano del nostro territorio, che può effettivamente garantire la salute del consumatore”.

“Abbiamo presentato alla Regione Puglia – gli fa eco Franco Muci dell’Associazione Panificatori di Lecce – una proposta di legge che serve a tutelare il consumatore prima di tutto e a portare un po’ di ordine dopo la liberalizzazione con l’avvento del decreto Bersani. Bisogna fare un po’ di chiarezza sul pane che viene consumato, oggi abbiamo circa 90 tonnellate di pane precotto, surgelato, che arriva dai paesi dell’est incontrollato, non sappiamo com’è fatto, con che mezzi arriva e che problematiche potrebbe avere. C’è poca chiarezza in questo settore, bisogna tutelare i consumatori”.