Il professor Vittorio Sgarbi torna a Bari alcuni mesi dopo la polemica sollevata in merito ai lavori di restyling della via barese dello shopping. All’epoce aveva sentito telefonicamente il primo cittadino barese, che lo aveva rassicurato sulla possibilità di una scelta condivisa con quella parte di città ostile al radicale cambiamento della strada e all’eliminazione delle palme.

IL COMMENTO DI VITTORIO SGARBI – Il tema di via Sparano è stato caldo fino a qualche mese fa. Pensavo che il sindaco avesse risolto con una mediazione, non eliminado le palme. Vedo che si prosegue con la desertificazione. La pavimentazione è orrida, concepita da un’architetta disperata, che evidentemente ha l’intendimento di far diventare Bari città grigia, rispetto alla chiarezza e alla luminosità delle basole di Puglia. Il contrario di com’è Bari, città solare e luminosa.

Certamente le palme non sarebbero state elemento di disturbo con quest’idea di un canocchiale grottesco, per vedere due edifici che potevi immaginare e comunque avresti visto. Allora penso al paradosso: le palme le mettono a Milano, città del nord, grigia per tradizione, nella quale le palme sembrano estranee. C’è l’aspirazione di Milano a diventare come Bari e di Bari ad essere come Milano.

Dovrebbero cambiare anche i sindaci, perché mentre qui, in Sicilia le palme sono ancora alberi che hanno una loro naturalezza nel rapporto con il mare. Avete un sindaco disperato, disperso come il Pd, che pensa di essere a Cinisello Balsamo. Misura la vostra città la Bari, che ho sempre guardato con l’ammirazione di un luogo luminoso, come fosse una perferia di Milano. Se questo è il suo obiettivo poteva evitare di telefornami per spiegarmi cosa avrebbe fatto per una strada che avrebbe rischiesto 300mila euro per la ristrutturazione. Ne spenderà 3-4 milioni, soddisfatto di aver fatto una granade impresa del cazzo.