Povera, senza lavoro e soprattutto insicura. Questo il quadro della provincia di Bari disegnato dalla tradizionale indagine “Qualità della vita” pubblicata dal Sole24ore. Il capoluogo migliora leggermente ma resta in fondo alla classifica.

Lo studio mette a confronto la vivibilità nelle province italiane su ben 42 di indicatori che riguardando affari, lavoro e innovazione; Reddito, risparmi e consumi; Ambiente, servizi e welfare; Demografia, famiglia, integrazione; Giustizia, sicurezza, reati; Cultura, tempo libero e partecipazione.

Zona retrocessione

La provincia di Bari si piazza all’85° posto (su 110) con 407 punti guadagnando tre piazze rispetto allo scorso anno. Il settore dove la valutazione è stata migliore è quello riguardante demografia, famiglia e integrazione (557 punti), il peggiore, invece, quello relativo a giustizia e reati (solo 191 punti). Sotto la media nazionale lavoro e tempo libero.

Cosa va

Pochi i dati positivi: Bari è uno dei capoluoghi con il minor numero di separazioni (12° in graduatoria), bene anche la copertura della banda larga rispetto alla popolazione (21°) e l’indice escursione climatica (22°posto).

Eppure il barese si dimostra comunque una terra di innovazione: l’indagine, infatti, registra valori sopra la media per quanto riguarda il numero di start-up (41°) e delle richieste di brevetti (43°). Nella media anche il numero di laureati ogni mille giovani (50°posto).

Cosa non va

Brutte notizie per quanto riguarda il lavoro, e questa non è una novità: Bari si piazza all’86° posto per occupazione totale con il 42,6% e al 78° posto per l’occupazione giovanile con il 47,2%. Male anche il dato dell’ecosistema urbano di Legambiente (Bari all’89° posto) e soprattutto quello sugli asili nido che relega il capoluogo al 98°posto.

Numeri negativi anche per quanto riguarda la sicurezza: Bari è terz’ultima per numero di rapine e addirittura penultima per numero di furti d’auto. Tante anche le cause pendenti (99°posto in graduatoria) gli scippi e i borseggi (81°)

La Puglia sta peggio

Nonostante i dati negativi, Bari si salva rispetto alle altre province che riescono a far peggio. In particolare Taranto è la peggiore in regione con il suo 105° posto ma è in buona compagnia: la Bat (104°) è la provincia che è peggiorata di più perdendo 19 posizioni, superata in graduatoria da Foggia (102°) che recupera solo una piazza. Appena meglio fa Brindisi, che si attesta al 96°posto (ma ha perso ben cinque posizioni) e soprattutto Lecce che fa un balzo di tredici piazze piazzandosi al 92°posto.

In Italia

Resta il grande divario tra Nord e Sud: al primo posto Aosta (per la terza volta in 27 anni), mentre sul podio si sono confermate Milano e Trento. La performance peggiore è di Vibo Valentia, al penultimo posto Reggio Calabria che lo scorso anno era ultima. Nella classifica delle ultime cinque province spicca Crotone, che perde ben 17 posizioni rispetto all’edizione dello scorso anno.