Presentazione "La rivoluzione dimagrante" di Alberico Lemme all'hotel Palace.

Nel disastro complessivo, ad avere la peggio è stata la Libreria Gagliano, che si è occupata di organizzare le due tappe baresi del tour meridionale di Alberico Lemme, il non dottore e non scrittore, diventato una star con la sua contestatissima dieta “fai da te”. Un regime alimentare basato sulla biochimica e provato per dieci anni su se stesso che, a suo dire, avrebbe fatto dimagrire 14mila persone, con tanto di foto del prima e dopo sparate sullo schermo.

La sala da trecento posti a sedere prenotata all’hotel Palace, preferita a quella meno adatta da 190 posti era praticamente vuota. Al netto di parenti, amici degli amici e presenze “obbligate”, in tutto ci saranno state una sessantina di persone. Molti erano cadetti storici del farmacista di Desio, ormai personaggio televisivo dopo le ospitare a “Porta a Porta”, “Domenica Live”, “Matrix”, “Le Iene” e mille altri programmi.

Egocentrico all’ennesima potenza, Lemme è stato snobbato da tutti. Non c’erano le istituzioni invitate; non c’erano le lobby dei dietisti e nutrizionisti, ma neppure l’annunciata folla di “ciccioni di merda”. Una presentazione moscia, al limite dell’ipnosi, per ascoltare i consigli già sentiti in tv e letti ovunque, compresi nell’ultimo libro “La rivoluzione dimagrante”, che eri quasi costretto a comprare alla modica cifra di 18 euro. E poi offese e parolacce a vario titolo.

Applausi di tanto in tanto e pochissime contestazioni. Sconti clamorosi (tra i 25 e i 30 euro) per chi prenotava la stanza d’albergo rimarcando la volontà di partecipare alla convention di Lemme, rappresentato nella locandina di presentazione travestito da superman. Pare che in tutto i pernotti pro Lemme si siano potuti contare abbondantemente sul palmo di una mano. Gagliano ci riprova il 17 dicembre, questa volta ad Alberobello, con la speranza che il non dottore non si presenti appesantito e ripetitivo, seppure molte delle cose che afferma sotto il profilo logico non fanno una piega.

In caso contrario, il bagno per Gagliano sarà totale e potrà pensare di chiedere i danni al re del business delle diete, ancora mai colto in fallo e pronto a sfornare la sua catena di prodotti alimentari.