A volte sono solo di abbellimento, a volte sono un vero e proprio simbolo identitario, patrimonio artistico e culturale della città che le ospita. Parliamo delle fontane, non come quelle dell’Aquedotto Pugliese per abbeverarsi o peggio ancora come quelle installate davanti alla sede della ex Provincia ormai perse nel dimenticatoio, ma come quelle di piazza Moro o piazza Umberto, per intenderci. Belle da vedere quando sono pulite e curate, ultimo riparo contro la calura durante la stagione estiva. Quando vengono abbandonate al proprio destino, però, sono un vero e proprio pugno nell’occhio, ricettacolo di ogni tipo di rifiuto da parte dei soliti incivili, che a Bari purtroppo non mancano.

Così succede che la fontana nel giardino di piazza Garibaldi e quella in corso Cavour davanti alla sede della Banca di’Italia diventano oggetto di una istanza protocollata in Comune dal consigliere del Municipio 1 Italo Carelli e indirizzata, tra gli altri, proprio alla presidente dello stesso Municipio, Micaela Paparella.

In sostanza, si legge, Carelli non ha fa altro che chiedere ciò che tutto sommato in una città normale dovrebbe essere ovvio: pulizia e manutenzione delle fontane, anche perché, questo il ragionamento deducibile da quanto protocollato, “un corretto programma di manutenzione ordinaria per una fontana pubblica deve prevedere una serie di interventi specifici a intervalli ben precisi per mantenere la fontana pulita ed evitare maggiori e più costosi danni”.