“L’obiettivo non è pulire, perché tanto il giorno dopo è di nuovo sporco. Lo scopo è sensibilizzare, speriamo di coinvolgere sempre più persone. Per ora stanno aumentando”. Elisabetta Carnimeo è chiara e schietta, se si trattasse solo di dare una pulita, avrebbero già rinunciato, e invece i membri del gruppo Retake, di Modugno, persistono.

Dopo il primo appuntamento in via Canosa, stavolta si sono ritrovati in via Giorgio La Pira, per la seconda volta a dirla tutta. Tra loro c’è anche chi è appena smontato dal turno di notte: “Potrei starmene bellamente sotto le coperte a dormire – ci ha detto – e invece lo faccio comunque, gratuitamente e senza doppi fini. Speriamo di essere sempre di più”.

Retake significa riprendere possesso del proprio territorio, dei propri spazi, renderli nuovamente fruibili per se stressi e per la collettività. Nessun obbligo, se non quello morale di non starsene con le mani in mano, nessun compenso, se non quello di aver fatto un buon lavoro.

Se è vero che si vive di esempi, c’è sempre chi non è ancora al corrente dell’iniziativa. Si informa, chiede spiegazioni, poi prende guanti, rastrello e dà una mano. Qualche squagliasole, di quelli che spendono il proprio tempo al bar ci sarà sempre, ma l’importante è che siano sempre di meno. Tempo ci vuole, disse la goccia alla roccia…