La petizione per il parco di via Suglia
La petizione per il parco di via Suglia

«Da oggi parte la raccolta di firme da parte di tutti coloro che ritengono giusto concludere i “lavori di riqualificazione del parco pubblico comunale di via Suglia” in breve tempo e seguendo il progetto originario. I residenti di Japigia meritano di veder completati i lavori così come deliberati nel 2012 dalla V Circoscrizione». Davanti ai tanti residente che insieme a lei si sono radunati questa mattina, Irma Melini, consigliere comunale di opposizione, è chiara e netta.

L’appalto prevede 110mq di giostrine per bambini (anche diversamente abili), panchine, nuova illuminazione, campo multigioco nella parte laterale del giardino, area attrezzate per cani e, non ultimo e meno importante, la video sorveglianza. Ma a quanto pare qualcosa, o meglio qualcuno, si è messo di traverso.

«Nessun cambiamento di programma – sottolinea Melini –  è giustificato a lavori iniziati, se non per “migliorie” o “eventi imprevisti e imprevedibili” dice la norma. Per questo motivo non è giustificabile e va evitato senza remore il tentativo, di soli tre consiglieri del I Municipio capeggiati dal Vice Presidente Leonetti, di togliere le giostrine per bambini da Japigia e ricollocarle a Sant’Anna».

«È possibile che in corso d’opera, tre politici di maggioranza (Leonetti, Battista, Visciglia) si riuniscano in una Commissione municipale e votino l’avvio dell’iter per la modifica di un progetto di riqualificazione già in fase esecutiva? Poi magari la politica compiacente, a colpi di maggioranza, prima in Consiglio municipale, poi in Giunta, approverà la proposta dei tre consiglieri, deliberando la variante che toglie ad un quartiere le giostrine dei bambini per darle ad un altro quartiere».

«Il mio giudizio è lapidario – conclude durissima – questa è un’ingerenza della politica che crea solo tanti malumori e compiace pochi, pochissimi politici, che cercano consenso con false promesse. La petizione è indirizzata al Sindaco, alla Giunta e al Municipio, affinché i rappresentanti istituzionali possano garantire l’esecuzione corretta dei lavori, senza creare guerre fra quartieri».