Il Magnifico Rettore dell'Università degli studi di Bari Antonio Felice Uricchio.

Un bollettino da 2 milioni e 100mila euro che l’Università degli studi di Bari deve versare al Comune di Bari per Imu non pagata negli anni 2012 e 2013. Questa la missiva ricevuta negli ultimi giorni dal Magnifico Rettore Antonio Uricchio, che contesta aspramente le scelte dell’amministrazione.

“Si tratta – dichiara – di pretese esose e non dovute, anche considerando quanto avviene in altri comuni, dove le Università godono spesso di detassazione. Gli avvisi ricevuti si sommano alle già esorbitanti pretese sulla tassa per lo smaltimento dei rifiuti, che l’Ateneo barese paga per buona parte delle sue superfici”. Uricchio sottolinea il fatto che questo avviene alla stregua della categoria delle carceri, piuttosto che su quella delle scuole.

Tra gli immobili di proprietà dell’Ateneo oggetto di accertamenti, peraltro, ci sono anche quelli già ceduti, come nel caso dell’ex Albergo delle Nazioni, quelli inagibili o in fase di ristrutturazione, come l’ex Enel e l’ex palazzo delle Poste, e le sedi degli alloggi Adisu per gli studenti fuorisede. Ai bollettini relativi a quattro e tre anni fa, vanno poi sommati gli arretrati Ici del periodo 2007-2011, equivalenti a ulteriori 2 milioni e 670mila euro. “Probabilmente – prosegue il Rettore –  il Comune di Bari ha scambiato gli immobili del nostro Ateneo come un bancomat da cui attingere per far fronte alle proprie innumerevoli spese e ha deciso di ignorare che in quei luoghi istituzionali, invece, i nostri ragazzi studiano, vivono, dormono. Quella dei collegi Adisu, poi, è una questione seria: lo stesso Ministero dell’Economia e delle Finanze ha stabilito che non dovrebbero essere sottoposti a tassazione, dato il fine a cui servono”.

Uricchio punta poi il dito su alcune imprecisioni presenti negli avvisi recapitati all’Ateneo dal Comune, come ad esempio indirizzi sbagliati e dati catastali mancanti, sintomo secondo lui di “sciatteria e superficialità” da parte dell’amministrazione. “Questo atteggiamento vessatorio – aggiunge – deve cessare. Complessivamente la richiesta del Comune è vicina ai 5 milioni. Il nostro è un impegno costante, mirato a garantire i migliori servizi possibili agli studenti. Abbiamo faticosamente raggiunto il pareggio di bilancio, ci siamo posti l’obiettivo di non aumentare le tasse, stiamo aumentando il numero delle aule: con questo livello di tassazione diventa tutto più difficile”.

“Ci auguriamo – conclude Uricchio – una maggiore attenzione del Comune nei confronti dell’Università degli studi di Bari, un’istituzione al servizio del territorio, che si rivolge a 50mila studenti. Sono fiducioso”.