Lezioni in stanzoni adibiti ad altro o a rotazione in aule asettiche, con due bagni per oltre cento bambini. I genitori degli alunni che frequentano i plessi del secondo circolo didattico di Casamassima sono stufi. C’è chi ha deciso di non mandare i propri figli a scuola da domani. Il corteo di protesta a cui hanno preso parte alunni, genitori, docenti e la preside è stato un grido d’allarme, un invito a fare presto per restituire dignità a chi apprende e insegna in quella che adesso non è una scuola e da troppo tempo non lo è ormai.

Inizialmente c’è anche il sindaco Vito Cessa, accusato di non aver programmato gli interventi di consolidamento e messa in sicurezza per tempo. In un secondo momento, però, viene invitato a lasciare la manifestazione. Lui si difende: “Ci sono dei passaggi burocratici che a causa di un errore di valutazione non abbiamo tenuto in considerazione, ma tutto viene fatto per la tutela e la salvaguardia dei nostri bambini”.

La sua presenza, essendo l’oggetto principale della protesta, non è ritenuta opportuna. Tutti per strada, anche i consiglieri comunali di opposizione, ritenuti fomentatori della manifestazione che il Sindaco ha giudicato fuori luogo, essendo stati pubblicati tutti gli atti sul tito del Comune ed essendo l’iter per la restituzione delle aule ormai avviato. Genitori e docenti sono esasperati e non accettano più promesse.

Il vero problema è che dopo le dichiarazioni iniziali nessuno può dire adesso quando tutto potrà tornare alla normalità. Nel video le voci di tutti i protagonisti. Le accuse dei genitori e della dirigente scolastica, dei consiglieri comunali di opposizione e la difesa del primo cittadino, su una vicenda che con la buona scuola – e non intendiamo la sciagurata riforma – non ha nulla a che fare.