Avevamo pubblicato le immagini del nostro tour attorno al ponte dell’Asse Nord-Sud, il ponte “del cimitero” o “di Deodato”, per segnalare come secondo noi non fosse a misura di ciclista. Poche ore dopo l’articolo, l’assessore comunale ai Lavori Pubblici, Giuseppe Galasso, aveva precisato che il ponte è assolutamente dotato di piste ciclabili promiscue e monodirezionali.

Come se non bastasse due ciclisti, con una telecamerina montata sul caschetto, erano stati subitagno incaricati di provare la qualità di quelle piste. Sul test, dall’esito positivo, è nata una polemica con alcune posizioni parecchio interessanti, come quella pubblicata sulla sua pagina Facebook da Lello Sforza, ciclista espertissimo, che vive proprio della sua competenza in materia. Il suo punto di vista ci trova d’accordo. A beneficio di quanti non avessero Sforza tra gli amici su Facebook, pubblichiamo si seguito le sue considerazioni.

LA NOTA DI LELLO SFORZA – Un quotidiano barese fa il test alle ciclabili del ponte dell’asse nord sud. “Promosso salvo qualche ritocco per aumentare la sicurezza dei ciclisti”. Utilizzati due testimoni chiamati all’ultimo momento, ignari di tutte le segnalazioni tecniche già evidenziate, ed inconsapevoli che sarebbero stati usati per mettere il bollino blu sull’opera che per la parte ciclabile è stata progettata da chi non ha idea di cosa voglia dire la percorribilità e la sicurezza delle biciclette.

L’unico elemento riscontrato dagli ignari e inconsapevoli collaudatori sono stati gli accessi alla pista, quelli dove il ciclista si deve fermare in discesa, sporgersi per vedere se passano auto e attraversare la strada per andare nel mare del traffico. “Servono specchi parabolici e segnali luminosi per allertare gli automobilisti sulla presenza dei ciclisti”, ha detto uno dei due testimoni. Il suggerimento è stato accolto da Giuseppe Galasso, dice il quotidiano.

Il Comune quindi in futuro sosterrà: “ce lo hanno chiesto i ciclisti”. La cosa che evidentemente non sanno gli ignari collaudatori, l’assessore e il giornalista è che i ciclisti che percorrono una pista ciclabile non sono ospiti indesiderati, ma sono utenti della strada a tutti gli effetti, specie se percorrono una ciclabile, e che le intersezioni sono l’indicatore spia, l’elemento chiave, che determina la qualità dell’opera. È quello uno dei punti di maggiore criticità che va pensato e messo in sicurezza non in maniera arraffata, come sta succedendo per il ponte “del cimitero”. Andate tutti a vedere i ponti ciclabili in Germania, Francia, Danimarca, Olanda, Svezia, Australia, Canada e a pedalarci su. Poi ne riparliamo…