“Pressati dall’azienda e demonizzati dai pendolari. Siamo arrivati alla goccia che fa traboccare il vaso”. A parlare è Onofrio De Giglio, autista “qualunque” delle Ferrovie Appulo Lucane. Qualunque perché non è un sindacalista, non ha protezioni particolari e per questo lo ringraziamo.

Sappiamo che l’aver accettato di parlare con noi non passerà inosservato. Tant’è. Senza andare troppo a scavare tra le righe dell’intervista, si percepisce chiaramente che la situazione è sfuggita di mano. Da un lato l’azienda annuncia procedimenti disciplinari nel caso in cui ravvisasse comportamenti ostracistici da parte del personale viaggiante (stando a quanto riportato ai consiglieri regionali dal presidente Matteo Colamussi); dall’altro, però, la stessa azienda scrive lettere di contestazione se il contachilometri va oltre il limite di velocità.

In mezzo ci sono loro, gli autisti, quelli dall’orario spezzato, che per fare 6.30 rimangono fuori casa anche 12 o 13 ore. “Vogliamo beggiare, non parlo solo per me – spiega De Giglio – vogliamo farlo. Sia chiaro, però, ci sono già tanti altri modi con cui veniamo controllati, come la carta del conducente, il foglio di corsa e poi il controllo diretto da parte dell’utenza”.

Da un mese tanti lavoratori-pendolari stanno subendo pesanti danni a causa dei ritardi continui e apparentemente ingiustificati. Percorrere i 45 chilometri che separano Bari ad Altamura sta diventando un calvario. Possono volerci anche due ore. “Non siamo noi gli artefici dei rallentamenti a causa dei lavori – spiega l’autista – dobbiamo attenerci al codice della strada”. È anche vero, però, che fino a un mese fa i limiti di velocità venivano sistematicamente superati.

“Lo abbiamo fatto fin quando è stato possibile – continua De Giglio – non possiamo più farlo. In occasione di ogni nuova disposizione l’azienda non fa altro che precisare l’adozione di provvedimenti disciplinari nel caso del mancato rispetto delle direttive”. Il corto circiuto è evidente. Il vero problema adesso è quello di riformulare le tabelle con i tempi di percorrenza. In altre parole standardizzare ciò contro cui adesso protestano i viaggiatori.

La verità è che le Ferrovie Appulo Lucane attualmente non assicurano un servizio all’altezza. Ci fosse stato un solo altro competitor probabilmente staremmo a discutere di come evitare di mandare gambe all’aria l’inefficiente servizio dell’azienda pubblica che collega la Puglia alla Basilicata.