Novanta giorni per installare il sistema di sicurezza SCMT (Sistema Controllo Marcia Treno) su tutte le tratte a binario unico, altrimenti scatterà una class action contro la pubblica amministrazione. Dopo il disastro ferroviario che ha colpito la Puglia e che ha portato alla luce tutte le falle nella sicurezza del trasporto su rotaie del sud Italia, il Codacons ha inviato oggi una formale diffida al Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti, sulla base della legge Brunetta in materia di efficienza della pubblica amministrazione.

Nell’istanza del Codacons si chiede la messa in sicurezza di tutte le tratte ferroviarie a binario unico che ancora non dispongono del sistema SCMT in grado di evitare collisioni ed incidenti, un meccanismo che dovrebbe quindi garantire l’incolumità degli utenti.

“La tragedia avvenuta in Puglia non solo deve far riflettere e interrogare sull’arretratezza ferroviaria del sud – si legge nella diffida dell’associazione -, ma sulla immediata e necessaria svolta ed intervento del Governo nel garantire e assicurare la sicurezza ferroviaria in Italia. Non solo sulle tratte gestite da Rfi – gestore dell’infrastruttura ferroviaria nazionale – ma anche su quella non direttamente gestite dallo Stato e date in concessione”.

“Il binario unico di per sé non sarebbe sinonimo di scarsa sicurezza se non fosse per l’assenza di una tecnologia adeguata e di un sistema di controllo che inserisca un blocco automatico e adeguatezza agli standard già in essere sul tratto di gestione di Rfi, – continua Codacons – il SCMT, acronimo di sistema controllo marcia treno”. L’associazione ha dunque diffidato il Ministero  “a provvedere entro 90 giorni dall’invio della presente, previo svolgimento di tutte le attività necessarie all’installazione dei più tecnologici sistemi di controllo e sicurezza, ivi compreso il sistema SCMT,  su tutte le tratte che ancora ad oggi viaggiano a binario unico”.

Non solo. L’associazione chiede anche di inviare militari dell’esercito nelle stazioni lungo le tratte dove la circolazione dei treni è ancora gestita dall’uomo senza sistemi automatici di controllo, in modo da incrementare la sicurezza del trasporto ferroviario.

“Se il Governo non accoglierà le nostre richieste – dice il presidente Carlo Rienzi -, sarà inevitabile una class action contro la P.A. dinanzi al Tar del Lazio, per obbligare l’amministrazione ad adottare i dovuti provvedimenti in favore della sicurezza ferroviaria”. Il Codacons ricorda infine che i passeggeri dei due convogli coinvolti nello scontro possono aderire all’azione risarcitoria gratuita allo studio dell’associazione, anche in assenza di danni fisici, contattando l’associazione.