L’Ecotassa non toccherà Bari. I baresi sono riusciti a raggiungere la quota minima di raccolta differenziata, utile a evitare l’applicazione della tassa. A rendere noti i dati è l’assessore all’Ambiente, Pietro Petruzzelli che spiega come i cittadini di Bari siano riusciti a superare la soglia minima, fissata al 40,93%, raggiungendo il 43,91% di differenziata. Una crescita di quasi otto punti percentuale, rispetto alle rilevazionei dello scorso novermbre, quando la differenziazione dei rifiuti risultava al 35,91%.

I dati senza dubbio incoraggianti non devono però far pensare che Bari sia senza problemi dal punto di vistra dei rifiuti. Sono diverse le criticità cui l’amministrazione dovrà far fronte, dal conferimento dei rifiuti ingombranti, spina dolente che ai baresi proprio non vuole entrare in testa, alla media pro capite di immondizia prodotta, 1,7chili per barese, rispetto agli 1,2 di media regionale, dato questo che sottolinea il fenomeno della migrazione dei rifiuti dai comuni vicini.

Cautamente ottimista Gianfranco Grandaliano, presidente di Amiu, che ha commentato i dati sulla differenziata come un gradino di una crescita continua, più che un punto di arrivo. “Il maggior merito è dei cittadini baresi – ha commentato Grandaliano – che con costanza si stanno abituando a differenziare, risparmiando risorse economiche e facendo del bene all’ambiente. Se oggi, tra le grandi città metropolitane, non solo del Mezzogiorno, Bari è un esempio virtuoso di crescita, lo dobbiamo alla collaborazione con i baresi per bene, che rispettano le regole e la città. Ora non dobbiamo mollare e cercare di migliorare ulteriormente, anche se l’asticella è sempre più alta e sarà sempre più difficile farlo, ma sono certo che tutti sapremo essere all’altezza della situazione e degli obiettivi ambiziosi che ci attendono”.