“No grano no pane”, “Ci vogliono die ci chili di grano per una coca cola”, “Stop alle speculazioni” e “Il giusto pane quotidiano”. Sonmo alcuni dei cartelli esposti dalle migliaia di agricoltori iscritti alla Coldiretti della Puglia che si sono riversati sul lungomare di Bari in segno di protesta.

Sono scesi in piazzza per difendere il loro grano. Partiti in fila coi trattori da Pane e Pomodoro, gli infuriati agricoltori hanno raggiunto la sede della presidenza della Regione Puglia.

La mobilitazione sta andando in scena contemporaneamente in diverse città italiane. A Bari, è sceso il presidente nazionale dell’organizzazione, Roberto Moncalvo. “La speculazione che ha colpito il grano pugliese – spiega chi manifesta – è da 145 milioni di euro. Praticamente le perdite subite dagli agricoltori per via del crollo dei prezzi rispetto allo scorso anno”. Tutto questo sarebbe avvenuto senza alcun beneficio concreto per i consumatori.

Il paradosso denunciato dalla Coldiretti sta in un dato: la Puglia è il principale produttore di grano, ma aè anche la regione che nei importa in quantità maggiori. “Il peso maggiore – spiega il presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – è proprio la speculazione, che si concentra nel periodo a ridosso della raccolta e che influenza i prezzi delle materie prime nazionali, anche attraverso un mercato non sempre trasparente”. “Fare pasta con grano italiano al cento per cento si può”, incalza il direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti.