L’ospedale della Murgia fa acqua da tutte le parti. Lo scriviamo da parecchio ma in realtà mai ci saremmo aspettati di veder piovere all’interno della struttura quasi come fossimo su di un autobus Amtab qualunque. E invece, se la municipalizzata di Bari è a pezzi, l’ospedale di Altamura non è da meno.

La fotografia che vi mostriamo è stata scattata lo scorso 3 giugno, intorno alle 17, da una giovane ragazza arrivata al nosocomio per salutare una nuova nascita. Giunta sul posto però, prima di dare il benvenuto al mondo al piccolo parente, è stata costretta a dare accoglienza a due paffuti bidoncini di plastica scientificamente posizionati al centro della hall. Attorno a loro, tappeti di carta pronti ad asciugare le gocce ballerine.

Carta assorbente da cucina, si intende. Perché i cartoni più resistenti, insieme agli armadi inutilizzati, all’ospedale della Murgia vengono invece utilizzati per tappare le porte buttate giù da forti e improvvise raffiche di vento. Lo stesso vento protagonista indiscusso nella camera calda del nosocomio per mesi interi, dopo la rottura della saracinesca d’accesso alla struttura. Un inconveniente che per mesi interi ha lasciato al freddo i pazienti prima di essere trasportati in pronto soccorso. Quella camera calda, diventata poi gelata, da cui improvvisamente sono spuntati fuori anche dei cavi elettrici scoperti.

Il tutto in un ospedale, lo ricordiamo ancora una volta, considerato centro di primo livello dai burocrati della Regione Puglia. Punti di vista. Quantomeno bislacchi.