Antonio Decaro va avanti per la sua strada. Il sindaco di Bari lo aveva preannunciato e dalle parole è passato ai fatti: il bando di gara per l’affidamento dei lavori di restyling di via Sparano è già online. In barba all’opinione di alcuni autorevoli addetti ai lavori, a quella prestigiosa di Vittorio Sgarbi, alle articolate obiezioni delle opposizioni in Consiglio comunale, al pensiero condiviso da un gruppo corposo di baresi riunitisi qualche giorno fa anche in assemblea, il progetto va avanti.

“Il bando è stato pubblicato a tempi da record – commenta Irma Melini -. E pensare che nel piano triennale delle opere pubbliche questa riqualificazione ha priorità 2, quindi di fatto non è una priorità. Un atteggiamento paragonabile ad un adulto che mostra i muscoli nei confronti di un bambino. Stupisce che il sindaco si sia affrettato a pubblicarlo proprio a pochi giorni dall’approvazione all’unanimità della mozione che lo impegnava ad ascoltare i cittadini, in un’adunanza pubblica da tenersi entro trenta giorni”.

“Ricordo che il progetto esecutivo è il frutto di diversi rimaneggiamenti dovuti ad interventi, nei nove anni, di ministero per i Beni Culturali e sovrintendenza di Bari – continua Melini – e le ultime modifiche volute da questa amministrazione sono il frutto di incontri con associazioni di commercianti e cittadini politicamente vicine al sindaco”.

“Nessun verbale, infatti, può dimostrare la tanto evocata “partecipazione” della cittadinanza a questi incontri ed è per questo che il Consiglio all’ unanimità aveva chiesto al sindaco di ascoltare tutti. Capisco che siamo di fronte ad un sindaco ingegnere, ma ritengo che il primo cittadino debba tenere a cuore l’ascolto e la partecipazione concreta di tutti i cittadini, senza distinzione di colore politico. Siamo ad ormai una settimana da quella promessa di adunanza pubblica e invece di ascoltare i baresi si è proseguito in tempi brevissimi alla pubblicazione del bando. Il paradosso – conclude la consigliera -, è che se da un lato l’amministrazione Decaro chiude una strada come via Suppa per sole 1000 firme, dall’altro non ritiene opportuno, prima di pubblicare il bando che cambierà il volto di questa città, ascoltare anche chi non la pensa come lui”.