A Santeramo riprenderà presto il servizio di mensa scolastica: intesa raggiunta tra le parti.

Alla vigilia dell’incontro con l’assessore Romano, l‘USB torna alla carica e alcune insegnanti iscritte al sindacato ribadiscono ulteriormente quanto la decisione di mantenere aperte le mense scolastiche fino a fine giugno sia una inattuabile e quanto sia necessario che l’assessore torni sui suoi passi.

Purtroppo, la situazione è tale che il semplice parlare con noi mette le insegnanti in una condizione di ricattabilità, pertanto siamo noi che scegliamo di non pubblicare i loro nomi.

A cominciare dall’inadeguatezza dei plessi e proseguendo con il deperimento del cibo per il caldo, non avrebbe senso per le maestre sprecare questi soldi per una misura che, a quanto asseriscono loro, si mostra debolissima e assolutamente inefficace.

Le insegnanti accusano l’assessore di aver voluto intraprendere questa disposizione più a scopo propagandistico che di effettiva utilità, decidendo per l’aperture delle mense senza rendersi materialmente conto della fattibilità della cosa.

«Le strutture dove vengono ospitati i bambini – spiegano le maestre – non hanno sistemi di areazione e di ventilazione. Il servizio mensa viene dispensato in normalissime aule non strutturate al servizio, perché il Comune di Bari nella maggior parte dei casi ha preso in affitto palazzine e strutture, trasformandole in scuole, che quindi non hanno una adeguata coibentazione del soffitto, sono surriscaldate».

La paura delle maestre è che tutta l’operazione sia una questione d’immagine, in primis perché, vista l’inadeguatezza dei luoghi, si poteva pensare di cominciare a bonificare lo stato dei luoghi, con i soldi reperiti per tenerle aperte a giugno, e solo allora, magari l’anno prossimo, con un’adeguata programmazione, disporre un piano per l’apertura delle mense. In secondo luogo, spiegano le maestre, la mancata comunicazione ai genitori delle reali condizioni in cui il servizio viene offerto, fa del servizio stesso un propagandistico babysitting, più che una reale utilità.

«Anche i genitori vanno educati perché non sono più abituati a chiedere qualità e verifiche – spiegano le insegnanti – È chiaro che, in una società in cui sia papà che mamma lavorano, la possibilità di lasciare il bambino a scuola fino alle 16, è un servizio che appare comunque utile, ma il fatto che piaccia ai genitori, non vuol dire che effettivamente il servizio sia buono».