Il caso dell’apertura e immediata chiusura del Pronto soccorso della clinica privata Mater Dei, affidato al dottor Antonio Tarantino, dopo la bagarre Dibello, sta diventando un vero mistero. Minacce di querele – non sappiamo se andate a termine, delibere, determine, autorizzazioni, revoche. “La situazione è particolarmente complessa, siamo in una fase delicata e quindi non parliamo con la stampa”.

È tutto ciò che siamo riusciti a strappare, dopo vari tentativi andati a vuoto, dall’abbottonatissimo direttore sanitario della clinica che fa capo alla CBH. Nemmeno una parola sul Pronto soccorso, pare costato una cifra vicina ai 4 milioni e mezzo di euro. Una cosa è certa, da quel giorno confuso, che ha suggellato il papocchio Mater Dei, il 118 non manda emergenze alla struttura sanitaria privata.

Non sappiamo se medici e infermieri siano lì a girarsi i pollici nell’attesa del responso romano, o se gestiscono comunque i pazienti che si recano al Pronto soccorso con mezzi propri. Chi paga le eventuali prestazioni? Il personale e i pazienti di una struttura non ancora riconosciuta da chi vengono tutelati?

Le domande senza risposte sono tante e come al solito il silenzio stampa, nemico assoluto della chiarezza, non aiuta ad evitare di alimentare confusione e inesattezze. Tanto per non perdere di vista l’obiettivo principale, ricordiamo che si tratta della gestione di soldi, di un bel po’ di soldi pubblici.