Tra il dire e il fare, spesso, c’è di mezzo il mare. In alcuni casi, l’oceano. Sì, perché alla stragrande maggioranza degli italiani piacerebbe davvero lasciare tutto, anche un posto di lavoro in un’azienda molto famosa sul territorio, per poter dare libero sfogo alle proprie passioni e a quell’innata voglia di avventura. Ma spesso, quello che manca, è la cosa più importante, ciò che permette di fare il passo decisivo in avanti: il coraggio.

La storia che vi raccontiamo ha come protagonista Giuliano Di Blasi, un ragazzo di 27 anni, barese di nascita e calabrese di origine. Fino a qualche mese fa si occupava di digital marketing e aveva un posto fisso, quello che chiunque, in questo momento storico, desidererebbe. Ma dopo anni nel settore ha deciso di abbandonare tutto ciò che gli ha consentito di vivere fino a questo momento.

Ha preso uno zaino ed è partito, per una sfida con se stesso. Ha deciso di raggiungere Santiago de Compostela, in Galizia, con partenza da Bari. Più di tremila chilometri con mezzi di fortuna. Ha suddiviso la sua avventura in due tappe. La prima, quella che gli ha consentito di raggiungere la località di Saint Jean Pied De Port, sui Pirenei. Ci è arrivato facendo l’autostop e affidandosi alla gente che incontrava. È infatti grazie al supporto di molte persone incrociate per strada che Giuliano ha potuto passare delle notti sdraiato su un letto comodo. Nei casi peggiori, invece, si è affidato alla sua tenda da campeggio. Così, macinando chilometri, è giunto in Francia.

La cittadina dell’Aquitania è considerata il punto di partenza per iniziare quella che per il nostro amico barese è la seconda parte del viaggio: il Cammino di Santiago. Quasi 800 chilometri a piedi. Un percorso spirituale, di crescita, volto anche a superare i propri limiti fisici.

Abbiamo intercettato Giuliano a cammino già intrapreso. La strada per Santiago è ancora lunga ma lo spirito è quello giusto. D’altra parte, non è mai solo. Un po’ perché per i sentieri spagnoli sta conoscendo pellegrini provenienti da tutto il mondo, un po’ perché i suoi amici e chi ha deciso di accompagnarlo “virtualmente” in quest’avventura, può dargli un supporto online. Giuliano ha infatti aperto una pagina Facebook (In Adversum), un blog costantemente aggiornato e che in pochi giorni ha raggiunto oltre 2.500 like. Perché c’è bisogno di un vero sostegno per raggiungere una meta così lontana. Seguitelo anche voi, l’avventura è appena iniziata.