Al prossimo referendum popolare del 17 aprile, quello riguardante le trivelle nel Mar Adriatico, la Polizia Municipale non potrà svolgere servizio di vigilanza nei seggi elettorali. A deciderlo una nota inviata dal Vicario del Questore ai Comandanti delle Polizia Provinciali. La motivazione è che i Vigili Urbani “non appartengono alle forze di polizia” così come dice la Legge 121/81. Quindi i vari plessi elettorali del barese saranno monitorati esclusivamente da Polizia di Stato e Carabinieri.

Fin qui nulla di strano, si direbbe. Effettivamente il Corpo di Polizia Municipale ha ordinamento civile. Già nei giorni passati qualcosa si stava muovendo in questa direzione di “esclusione”, così come sottolineano i sindacati maggioritari in Polizia Locale SUL.PL, CSA e USB, che parlano di “normativa ambigua”.

A differenza di quanto scritto nella Legge 121/81, però, il decreto Legislativo 267/2000 all’articolo 54 sancisce che “il Sindaco, quale ufficiale del Governo, […] concorre ad assicurare anche la cooperazione della polizia locale con le Forze di polizia statali, nell’ambito delle direttive di coordinamento impartite dal Ministro dell’interno-Autorità nazionale di pubblica sicurezza“. Attenzione, non stiamo mettendo in dubbio quanto stabilito dalla Questura, semplicemente cerchiamo di chiarire, dando voce alle Segreterie aziendali della Polizia Locale di Bari, dove si fermano le competenze in tema di rodine pubblico dei cosiddetti “vigili”.

Se quindi queste persone in divisa non sono considerate a livello nazionale delle forze di Polizia, così pare essere in ambito locale. A Bari gli agenti della Municipale operano veri e propri servizi di ordine pubblico. Come ad esempio il loro impiego nella repressione dei “portoghesi” sugli autobus dell’Amtab, o ancora all’interno dell’ex Set di Bari, lì dove sono stati arrestati proprio dai Vigili alcuni profughi violenti.

Ma non è finita qui. La Polizia Locale viene spesso impiegata assieme agli agenti di Polizia Statale per la repressione nelle piazze o come servizio d’ordine allo stadio. Perché, se scoppia una rissa sugli spalti, ad esempio, il Vigile Urbano ha il dovere di intervenire. Per ultimo, ma non per importanza, ci sarebbe da chiedersi in che categoria di servizio rientrano i posti di blocco per strada. “Noi non pretendiamo di essere per forza poliziotti”, fanno sapere i sindacati, “ma che si faccia chiarezza su cosa dobbiamo essere”.

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