“Dopo lo stupore e l’amarezza dei giorni scorsi nel constatare come alcuni esponenti della criminalità barese fossero stati riconosciuti ‘invalidi civili totali’, e la successiva buona notizia dell’apertura di un’inchiesta da parte della Procura antimafia di Bari, ci chiediamo come sia possibile che le procedure per il riconoscimento dell’invalidità vengano così facilmente taroccate ed eluse in certi ambienti e poi, penalizzino le brave persone che ne avrebbero realmente diritto”.

 

Sono le dichiarazioni di Michele Caradonna, Presidente dell’ANMIC di Bari, il quale chiede a nome delle migliaia di persone che rappresenta che si faccia chiarezza su quanto avvenuto, andando a fondo alla questione e che vengano presi provvedimenti verso medici o funzionari dell’INPS coinvolti nel in questa storia.

 

“Poco o niente ci importa se siano appartenenti a un clan piuttosto che ad un altro – spiega Caradonna – ma pretendiamo che qualora dovessero essere fondate le voci su persone dell’ente o medici vicini ai clan territoriali, l’Ordine dei Medici in primis intervenga pesantemente contro coloro che infangano una categoria”.

 

“Siamo indignati per quanto abbiamo appreso e vogliamo che venga quanto prima accertata la regolarità delle pensioni di invalidità e indennità di accompagnamento di cui godrebbero alcuni familiari di appartenenti a clan della malavita barese. Con questa brutta storia si scrive una nuova pagina grigia all’interno dell’istituto previdenziale.”