Il COBAS degli operatori della Cultura e dello Spettacolo dell’Area Metropolitana di Bari è rammaricato ma guarda avanti. L’assessore alle Culture Silvio Maselli sta lavorando da mesi sul nuovo regolamento per i contributi da assegnare al comparto che andrà in vigore dal 2017, lui e il sindaco Decaro hanno incontrato molti addetti ai lavori, ma come aveva detto ai nostri microfoni Felice Mezzina, musicista che per conto della Cgil si è seduto al tavolo tecnico, qualcuno probabilmente non è stato interpellato. Ecco il comunicato che riceviamo e pubblichiamo integralmente.

“Si registra la presentazione del Regolamento Comunale di Bari per i contributi allo spettacolo e alla cultura, elaborato dai rappresentanti delle organizzazioni sindacali dell’Agis, del Distretto Produttivo Puglia Creativa, Lega delle Cooperative e Confcooperative nel portale della stessa Amministrazione comunale.

Il regolamento è stato consegnato all’Assessore Maselli dalle suddette organizzazioni.

Il COBAS degli operatori della Cultura  e dello Spettacolo dell’Area Metropolitana di Bari, deve constatare di essere stato completamente escluso da qualsiasi incontro avvenuto tra l’Amministrazione e gli organismi sindacali e di categoria, malgrado i COBAS siano una forza sindacale la cui consistente rappresentatività dei lavoratori di tutti i settori , compreso quello della Cultura e dello Spettacolo, sia riconosciuta in tutto il Paese.

Del resto, constata il COBAS barese, la stessa sorte è toccata alla stragrande maggioranza degli operatori baresi e alle loro strutture, finora assolutamente ignorati dalle due parti concordatarie, nelle loro opinioni e istanze.

Il COBAS confida che, come annunciato pubblicamente dall’Assessore Maselli, si passi ora ad una consultazione ampia e approfondita tra gli unici veri destinatari con potere decisionale dell’azione della Amministrazione, ovvero gli operatori del Settore.

Il COBAS, dal canto suo, formulerà un proprio documento di considerazioni e obiezioni sulla bozza di regolamento e lo sottoporrà al giudizio del mondo culturale e dello spettacolo barese, perché venga a rgomentato, discusso e condiviso da tutti gli addetti, secondo le regole della democrazia più compiuta”.